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 2017  novembre 23 Giovedì calendario

Ma cos’è il Black Friday e il commercio online perché ha preso piede così tanto anche da noi?

Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno proclamato uno sciopero nella sede di Amazon di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza. Buona parte dei duemila dipendenti si fermeranno per tutta la giornata di domani, appuntamento cruciale per Amazon perché si tratta del cosiddetto Black friday o «venerdì nero», il giorno in cui la gente fa un sacco di acquisti. Lo sciopero mette a rischio la puntualità delle consegne, per non parlare della rabbia dei clienti.

• Che cosa sarebbe questo Black friday?
È una tradizione del commercio statunitense, il giorno delle grandi occasioni per gli acquisti super scontati. Cade ogni anno il quarto venerdì del mese di novembre, esattamente il giorno dopo il Thanksgiving, la festa americana del Ringraziamento. Sul perché questo giorno venga chiamato “venerdì nero” non ci sono certezze. Secondo alcuni l’espressione potrebbe essere nata a Filadelfia negli anni Cinquanta e deriverebbe dal fatto che durante quella giornata il traffico nella città si congestionava. Per altri, invece, deriverebbe dalle annotazioni sui libri contabili dei commercianti che, tradizionalmente, passavano dal colore rosso (perdite) al colore nero (guadagni). Di sicuro ha preso piede a partire dagli anni Sessanta, con centinaia di persone accampate davanti ai grandi magazzini fin dall’alba per accaparrarsi pezzi e prezzi migliori. C’è addirittura un sito - www.blackfridaydeathcount.com - che tiene il conto di morti (10) o feriti (105) nelle risse che si scatenano all’apertura dei negozi. L’associazione dei negozianti americani, la National Retail Federation, prevede che quest’anno il 69% degli americani faranno acquisti. Parliamo di ben 164 milioni di persone.


• E da noi quand’è arrivato questo venerdì nero?
È un fenomeno recentissimo, che ha seguito soprattutto lo sviluppo del commercio online. In Italia il primo a lanciare le promozioni per il Black friday è stato Amazon. Nel 2016 il risultato migliore in Italia lo registrò proprio il colosso di Jeff Bezos, con più di 1,1 milioni di prodotti ordinati: una media di 12 al secondo con un picco intorno alle 14. Ma non c’è solo Amazon. Anche eBay, Groupon, ePrice, Unieuro, MediaWorld, Nespresso, Ikea propongono sconti su prodotti selezionati, con offerte valide 24 ore e sconti che arrivano al 50% e oltre. Capisce ora che uno sciopero proprio in questa giornata moltiplica il danno per l’azienda.


• Perché scioperano i dipendenti di Amazon?
Riassumendo, i lavoratori chiedono che Amazon Italia aumenti gli stipendi, che rispetti i minimi del contratto nazionale e che siano introdotti dei premi aziendali per i periodi in cui si lavora di più. Il ragionamento dei sindacati è semplice: Amazon Italia ha ritmi di crescita impressionanti e incassa un sacco di soldi. È ora che una parte di questi soldi tornino ai lavoratori. È previsto anche un sit-in dei lavoratori davanti alla sede piacentina di Amazon - uno dei tre centri di distribuzione in Italia - chiamata dai dipendenti «l’astronave». È da qui che da dieci anni ormai passano ogni giorno libri, prodotti tecnologici e tutto quello che quotidianamente lei e milioni di altri italiani ordinano con un clic e ricevono comodamente a casa. In questo hub di 70 mila metri quadri lavorano circa duemila dipendenti con un contratto a tempo indeterminato. I turni di lavoro sono tre (6-14, 14.30-22.30, 23-6), con uno stipendio tra i 1.100 e i 1.200 euro netti al mese (1.450 euro lordi) per 14 mensilità. A questi si aggiungono altrettanti “somministrati”, che vengono chiamati nei momenti di lavoro più intenso, come appunto il periodo compreso fra il Black friday e Natale. 


• Come per Halloween, finiamo per importare usi e tradizioni d’oltreoceano.
Beh, il processo sembrerebbe irreversibile. Se la nostra vita è permeata dal web, è inevitabile che lo sia anche il nostro modo di fare acquisti. D’altra parte il Black friday lo scorso anno ha dato una buona mano al nostro commercio: i dati della Confesercenti hanno attestato un incremento delle vendite sul periodo fino al 25%. E almeno un negoziante ogni quattro ha finito per mettere in vetrina (sul web o su strada) sconti e offerte.


• Eppure io ancora non mi fido a comprare su internet…
Non è il solo, sono circa dieci milioni gli italiani che non hanno mai fatto nemmeno un acquisto online. Evidentemente è difficile pretendere dalle persone più anziane l’abbandono di forme di acquisto consolidate in un’intera vita. Ma i numeri parlano chiaro: nel 2017 il giro d’affari dell’e-commerce in Italia raggiungerà i 23,6 miliardi di euro, in crescita del 17% rispetto al 2016. Lo attesta un rapporto pubblicato lo scorso ottobre dall’Osservatorio B2c del Politecnico di Milano, che aggiunge anche che nei primi dieci mesi di quest’anno un terzo degli acquisti online è stato concluso da smartphone o tablet, con un incremento del +65% in dodici mesi. Insomma, una tendenza inarrestabile, in Italia come nel resto del mondo. Pensi che lo scorso 11 novembre, in occasione della «Giornata dei single», il portale cinese Alibaba ha venduto merce online per una cifra pari a 21,6 miliardi di euro, un miliardo solo nel primo minuto. Con queste premesse il Black friday si annuncia da record. Si rassegni, presto finirà anche lei per comprare online.