ItaliaOggi, 21 novembre 2017
Diritto & Rovescio
L’Italia ha perso, per sorteggio, la sede a Milano dell’Agenzia del farmaco (un sistema ignobile, questo, che può servire a decidere, e solo in ultima istanza, l’esito di una partita ma non può certo essere scelto per realizzare un investimento strategico di questa portata che avrebbe dovuto essere, semmai, riaggiornato). Ma questa vicenda dimostra anche che l’Italia ha saputo esprimere un gioco di squadra inconsueto per il nostro rissoso e inconcludente paese. Il primo a entrare in gioco è stato Maroni che (addirittura in dissidio con Salvini) aveva messo giù l’asso del grattacielo Pirelli, gratis e pronto all’uso. Poi si è mosso Calenda. Quindi è sceso in campo Sala. E ad essi si sono aggiunti, senza risparmiare sforzi, anche Gentiloni e Mattarella. Tutti sono stati supportati da una efficace strategia diplomatica. Anche se non ce ne eravamo accorti, l’Italia ha espresso, in questa vicenda, un respiro internazionale che non aveva mai avuto. Un respiro che ci servirà per recuperare le posizioni che avevamo perso perché non le avevamo mai coltivate.