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 2017  novembre 19 Domenica calendario

Da Affleck a Weinstein: tutto il mondo è molestia

In principio fu Harvey Weinstein, poi James Toback, Kevin Spacey, Louis C.K. e, purtroppo, tanti altri ancora, persino un ex presidente degli Stati Uniti: George H. W. Bush. Molestie, abusi, stupri: gli addebiti sono gravi, le vittime, o presunte tali, quasi sempre donne. Il domino sta travolgendo Hollywood, e non solo: accuse anche per Fausto Brizzi e Giuseppe Tornatore.
Harvey Weinstein. Produttore cinematografico, è stato accusato da decine di donne, fra cui Rose McGowan, Asia Argento, Angelina Jolie e Gwyneth Paltrow, di averle molestate sessualmente. A darne contezza, soprattutto, le inchieste pubblicate da New York Times e New Yorker (a firma di Ronan Farrow). Harvey Scissorhands è stato licenziato dalla società che aveva fondato con il fratello, The Weinstein Company, espulso dall’Academy che assegna gli Oscar, privato della Legion d’Onore francese: il Time l’ha messo in copertina definendolo “produttore, predatore, reietto”. L’attrice Paz de la Huerta ha denunciato un doppio stupro subito da Weinstein nel suo appartamento a New York nel 2010: il NYPD considera credibile l’accusa, ha trovato conferme ed è al lavoro su ulteriori verifiche.
Ben Affleck. L’attore è stato accusato dalla collega Hilarie Burton di averle toccato il seno durante un’intervista nel 2003. “Ho agito in modo inappropriato”, s’è scusato via Twitter. Nessuna risposta, viceversa, a Annamarie Tendler, che gli addebita un palpeggiamento al party dei Golden Globes nel 2014.
James Toback. Oltre 200 donne accusano il regista di molestie e abuso. A darne notizia il Los Angeles Times, che illustra il modus operandi: Toback invitava la presunta vittima per un colloquio o un provino, poi le si strofinava contro o si masturbava davanti senza consenso.
Roman Polanski. “Mi ha scattato foto nuda e in pelliccia sulla spiaggia di Malibu. Avevo 10 anni”, ha twittato Marianne Barnard. Le molestie risalirebbero al 1975, la donna avrebbe riportato il fatto al dipartimento di polizia di Los Angeles. A Business Insider Polanski, tramite il proprio pr ha sconfessato le accuse: “Non la conosco”.
Sylvester Stallone. L’attore avrebbe costretto una 16enne a un rapporto sessuale con lui e la sua allora guardia del corpo Mike De Luca in un hotel di Las Vegas nel luglio del 1986, mentre girava Over the Top. A riferirlo il Daily Mail, Stallone non raccoglie: “È una storia ridicola, categoricamente falsa. Nessuno l’ha mai sentita”.
George Bush. L’attrice Heather Lind ha rivelato, e poi cancellato, su Instagram che l’ex presidente Usa l’avrebbe “abusata sessualmente”. Non è l’unica. Nel mirino, un abituale “scherzo” del politico: “Volete sapere qual è il mio mago preferito? David Cop-a-Feel (anziché Copperfield, ndr)!”, all’esclamazione a uso fotografico Bush avrebbe abbinato una strizzata al sedere. Il portavoce Jim McGrath ha sottolineato che “il braccio del 93enne costretto in carrozzella tende a toccare la vita bassa delle persone con cui fa le foto”.
Kevin Spacey. Accusato dall’attore Anthony Rapp, all’epoca 14enne, di avance sessuali nel 1986, Spacey ha risposto “di non ricordarsi l’incontro”, ipotizzando “un comportamento inappropriato da ubriaco”, quindi ha fatto coming out: “Ho deciso di vivere da gay”. A incolparlo anche l’attore Roberto Cavazos e il personale del teatro londinese Old Vic, Spacey è stato privato dell’Emmy, estromesso dalla serie House of Cards, espunto – al suo posto Christopher Plummer – da Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott. Cancellato da Netflix anche Gore, il biopic di Vidal già pronto.
Roy Price. Al capo di Amazon Studios vengono imputate molestie dalla produttrice Isa Hackett, figlia di Philip K. Dick. Durante la promozione della serie The Man in the High Castle, le avrebbe detto: “Ti piacerà il mio cazzo”. Dopo la rivelazione della Hackett all’Hollywood Reporter, Price è stato sospeso da Amazon, quindi s’è licenziato.
Bob Weinstein. Il fratello e partner di Harvey è stato accusato di avance sgradite dalla produttrice esecutiva della serie tv The Mist Amanda Segel. Tramite il proprio legale, ha respinto l’addebito.
Steven Seagal. L’attrice Portia De Rossi gli imputa molestie durante un provino: “Mi fece sedere e si sbottonò i pantaloni di pelle”. Altri addebiti da Jenny McCarthy e Julianna Margulies. Non ha risposto.
Louis C.K. Le voci circolavano da anni, poi la conferma: cinque donne, di professione comiche, accusano lo stand-up comedian di essersi masturbato dinanzi a loro senza consenso o comunque forte del proprio potere. “Queste storie sono vere. (…) Il potere che avevo su queste donne era che loro mi ammiravano. E io l’ho usato irresponsabilmente”, ha replicato C.K. Il network HBO e la piattaforma Netflix ne hanno cancellato i programmi; il film I love you, daddy da lui diretto e interpretato non verrà distribuito.
Brett Ratner. Sei donne tacciano il regista di molestie, tra cui l’attrice Olivia Munn – “Mi si masturbò furiosamente davanti” sul set di After the Sunset nel 2004 –, e l’attrice Natasha Henstridge, costretta a una fellatio negli anni 90. Ratner non ci sta: “Accuse oltraggiose e infamanti”.
Dustin Hoffman. All’epoca 17enne stagista sul set di Morte di un commesso viaggiatore, la scrittrice Anna Graham Hunter lo accusa di palpeggiamenti e conversazioni a sfondo sessuale avvenuti nel 1985. L’attore s’è scusato: “Non riflette quel che sono”. Altri addebiti dalla producer Wendy Riss Gatsiounis, cui lui non ha replicato.
Bryan Singer. Già accostato ad abusi sessuali su minori, il suo nome è ritornato fuori allorché Spacey, diretto da Singer ne I soliti sospetti e Superman Returns, è stato incolpato da Rapp: additato da attrici quali Jessica Chastain e ​Evan Rachel Wood, Singer ha sospeso il proprio account Twitter.
Charlie Sheen. Non nuovo ad accuse di violenza sessuale, l’attore è imputato di molestie ai danni del collega Corey Haim. I presunti fatti, tra cui un rapporto anale, risalgono al 1986, sul set di Lucas: Sheen aveva 19 anni, Haim 13. A parlarne al National Enquirer Dominick Brascia, un amico del defunto Haim; conferme dall’attore Corey Feldman. Il LAPD indaga.
Giuseppe Tornatore. La showgirl Miriana Trevisan lo accusa di palpeggiamenti durante un incontro preliminare a La leggenda del pianista sull’oceano: “Scappai quando lui mi spinse al muro, e mi mise le mani sul seno”. Il regista premio Oscar: “Respingo le insinuazioni mosse nei miei confronti riservandomi di agire nelle competenti sedi a tutela della mia onorabilità”.
Fausto Brizzi. La modella Alessandra Giulia Bassi, l’ex miss Italia Clarissa Marchese e altre otto donne rimaste anonime in un servizio delle Iene l’hanno accusato di molestie sessuali. La doppiatrice Rossella Izzo gli addebita molestie alle studentesse della sua scuola di recitazione, la tatuatrice Vanya Stone presentò un esposto per molestie due anni fa. Brizzi ha venduto le proprie quote (5%) nella società cinetelevisiva Wildside e per decisione della distribuzione Warner Bros. non sarà coinvolto nella promozione di Poveri ma ricchissimi, da lui diretto e in uscita il 14 dicembre.
Franco Moretti. Studioso di letteratura, fratello del regista Nanni, è stato accusato di violenza sessuale dall’americana Kimberly Latta. Berkeley, anno accademico ’84-’85: “Franco Moretti, che allora era il mio professore, mi perseguitò, fece pressioni su di me e mi stuprò”. La difesa: “Rapporto sessuale completamente consensuale”.
John Travolta. L’attore è stato accusato di “abuso sessuale” da un ventunenne massaggiatore – rimasto anonimo – nel 2000. A darne notizia il sito Radar Online, che pubblica il verbale di polizia. Non è la prima volta che simili addebiti vengono rivolti all’attore.
Matthew Weiner. Il creatore di Mad Men è stato imputato di molestie dalla co-sceneggiatrice Kater Gordon, cui avrebbe chiesto di spogliarsi durante una sessione di scrittura notturna. La Gordon, nonostante la vittoria di un Emmy, non venne confermata e da allora non ha più lavorato a Hollywood. Weiner ha replicato: “Accusa non vera”.
Terry Richardson. Accusato da tempo di molestie da modelle e attrici, il fotografo statunitense è stato bannato da Condé Nast International: il gruppo editoriale (Vogue, GQ, Vanity Fair, Glamour, Wired) non lavorerà più con lui. “Uncle Terry” ha risposto via Instagram con la foto di un lavandino e un cartello recitante: “Temporaneamente fuori servizio. (Viviamo in un mondo in rovina). Ripareremo il guasto prima possibile”.
Murray Miller. Lo sceneggiatore di Girls è stato accusato di abuso sessuale da Aurora Perrineau: l’attrice si è rivolta al Dipartimento di Polizia di Los Angeles. Miller ha ricusato: “Categoricamente e veementemente nego questi addebiti oltraggiosi” e ha trovato il sostegno degli altri showrunner di Girls.
Jeffrey Tambor. L’attore della serie Amazon Transparent è stato accusato di comportamento inappropriato dalla sua assistente personale, la trans Van Barnes, nonché dalla collega, la trans Trace Lysette, che gli addebita uno strofinamento sul set. La replica del 73enne: “Non sono un predatore sessuale, mi dispiace se qualche mia azione è stata mal interpretata”.