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 2017  novembre 20 Lunedì calendario

La vita ti fa bella: le eterne ragazze non si comprano

Possiamo quasi sentirlo l’urlo, simile a quello di Meryl Streep in La morte ti fa bella davanti al suo corpo dopo aver bevuto l’elisir dell’eterna giovinezza, quando risaliti i glutei e ricompattati i seni esclama: “Non ci posso credere, sono una ragazza!”. Un urlo corale. Anche se questa volta non c’è nessuna pozione magica. Solo la vita. Lo giura Julia Roberts, da poco 50enne (e non stiamo neanche a dirci se lo sembri, visto che la rivista Peoplel’ha nominata donna più bella del mondo 2017): “Se è vero che dopo gli ‘anta’ inizi a indossare la tua vita sul viso, dovrei avere una faccia carina, perché sono felice della mia”, ha dichiarato infatti l’eterna Pretty Woman. Lo spergiura Sharon Stone che di anni ne ha 59 anni e sostiene di aver detto “no” alla chirurgia. Penelope Cruz, poi, è una 43enne felice che rinvia al mittente anche la domanda sul peso dell’età: “È da quando ho vent’anni che mi chiedono se ho paura di invecchiare”.
Ma non sono solo le vip a non dare importanza ai lustri che passano. Forse ispirate dalle coetanee famose, o semplicemente baciate dall’eterna giovinezza appunto, pare che le donne tra i 40 e 50 anni non abbiano più un’età. E non è una questione soltanto di aspetto fisico. A indagare questo nuovo fenomeno è un sondaggio pubblicato dal quotidiano The Telegraph: siamo di fronte alla generazione senza età.
Su un campione di 500 intervistate tra i 40 e i 50 anni dall’agenzia di marketing SuperHuman, il 96% non si sente affatto una signora di mezza età. Ma soprattutto, l’80% è convinto che l’idea stessa che la società ha delle donne di mezza età non somigli minimamente alla propria vita.
Più dei due terzi del campione si sente nel pieno della propria esistenza, il 59% non si è mai sentito tanto vivace e giovane come in questo periodo, ma – e qui sta la novità – l’84% delle donne intervistate non si definirebbe in base alla propria età anagrafica.
È qui – dicevamo – la notizia. Perché è proprio sulle fasce d’età che la pubblicità stabilisce i propri target. Ora sempre meno comprensibili. A condurre l’indagine nel Regno Unito è un’agenzia – fondata guarda caso da due “eterne ragazze”, Rebecca Rodhes, 44 anni e Sandra Peat, 42 – che ha preso spunto dalla sensazione che i brand non sappiano più dove lanciare la rete quando si parla delle donne della loro età. Secondo le direttrici dell’agenzia, infatti, le aziende, armate di stereotipi negativi sulle “anta”, preferiscono concentrarsi sui millennial, nonostante siano le prime ad avere nelle mani la maggiore forza economica. “Entro il 2020 – scrivono Rebecca e Sandra – nel Regno Unito si stima che un terzo della forza lavoro sarà nelle mani delle 50enni, che controllerà l’80% della ricchezza”. Ma il misunderstanding del secolo non finisce qui, visto che è proprio l’85% di loro a prendere le decisioni sugli acquisti, pur non sentendosi rappresentate per il 91% dai brand. Al contrario, “l’84% delle donne intervistate utilizza prodotti e servizi pensati per le più giovani”.
Il motivo? Il divario generazionale si sta chiudendo. Come non esistono più le mezze stagioni, non ci sono neanche più le signore di mezza età di una volta. Niente crociere, niente panciere, né cocktail di beneficenza al Rotary Club. E anche la definizione stessa “di mezza età” è vecchia. Da oggi chiamiamole “periennals”, termine coniato dalla 49enne imprenditrice Gina Pell: “Persone importanti di ogni età che si mantengono aggiornate con la tecnologia e hanno amici di tutte le età. Incuriosite, appassionate del rischio, creative, fiduciose, collaborative e di mentalità globale”. Sintetizzate da Rebecca Rodhes in “quelle a cui, in Converse e jeans, viste da dietro non sapresti dare un’età”. Il paradosso? Mentre cominciano a rappresentarsi sullo schermo le donne “perenni”, fuori, le altre si sentono ignorate. Da tutti, o quasi: a fare eccezione sono i lungimiranti nuovi colossi tv. Netflix e Amazon, infatti, tracciano i profili delle clienti per gusti e non più per età. Dal canto nostro, in Italia, secondo un’indagine di CougarItalia.com, il sito di incontri al femminile le donne raggiungono il picco della felicità a 42 anni scoccati. Dopo aver toccato il fondo a 40 insoddisfatte e incerte sul futuro. Ma questa è un’altra storia.

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L’indagine del “Telegraph”
L’agenzia di marketing SuperHuman ha intervistato un campione di 500 donne tra i 40 e i 50 anni nel Regno Unito. Il tema? L’età percepita. Il risultato? Il 96% di loro non si sente una signora di mezza età. L’80% è convinto che la società abbia di sé e delle proprie coetanee un’idea che non somiglia alla propria vita.
Il 67% si considera nel pieno della propria esistenza. Il 59% delle donne intervistate non si è mai sentito tanto vivace e giovane come in questo periodo della vita. L’84% non darebbe una definizione di sé in base alla propria età anagrafica. L’85% del  campione prende decisioni sull’acquisto della famiglia, anche se il 91% di loro non si sente affatto rappresentato dai brand in circolazione.