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 2017  novembre 19 Domenica calendario

La scelta d’amore di Nube... Abbandonata in aeroporto, ha aspettato per un mese che tornasse il padrone. Quando ha capito che non succedeva, si è lasciata morire

È morta di crepacuore, Nube Viajera, cagnolina abbandonata dal suo padrone in aeroporto. Una storia straziante, che arriva dalla Colombia, dall’aeroporto internazionale Palonegro de Bucaramanga. La cagnolina, meticcio di compagnia, ha atteso il ritorno del suo padrone in aeroporto per un mese, ma lui non è mai arrivato. Per cercare di lenire il suo dolore gli operai e gli impiegati dell’aeroporto l’hanno trattata come uno di loro, una mascotte a cui hanno dato rifugio, nutrendola con acqua e cibo. Si deve a loro se questa cagnolina oggi è conosciuta con il nome di Nube Viajera, nuvola viaggiatrice. Sono loro ad averla chiamata così. 
Il suo vagare malinconico nei corridoi e nelle sale del terminal aveva saputo rubare il cuore persino ai passeggeri. Si era sparsa la voce che questa cagnetta meticcia di non più di due anni di vita, tutta bianca con qualche chiazza nera qua e là, era diventata una presenza fissa in aeroporto e tutti le riservavano una forma di attenzione. Chi le dava un biscotto, chi la accarezzava, chi le teneva compagnia mentre aspettava arrivasse l’ora dell’imbarco. Persino alcune compagnie aeree si sono prese cura di lei, mettendo a disposizione guanciali e coperte per farla stare comoda e al calduccio. 
Ma a questo piccolo musetto triste le attenzioni di questi nuovi padroni non interessavano, a lei interessava solo ritrovare il suo padrone, perché solo lui avrebbe potuto nutrire il suo cuore. Ogni tanto si allontanava per qualche ora, ma poi tornava lì dove probabilmente per l’ultima volta ha visto il suo padrone. Lo ha cercato tra la gente che ogni giorno affollava lo scalo, annusando i bagagli, le scarpe e le gambe, e scrutando i visi dei passeggeri, per scorgere tra loro un volto a lei famigliare, quello del suo padrone. Invano. Quando ha capito che probabilmente nessuno sarebbe mai tornato a riportarla a casa, Nube Viajera ha rifiutato cibo e acqua e si è lasciata morire di stenti. L’abbandono le ha letteralmente spezzato il cuore. Si è sdraiata in un angolo del terminal ed è rimasta lì ad aspettare, questa volta, la morte che è arrivata a portarsela via 48 ore dopo. Inutile è stato il gesto degli addetti all’aeroporto di affidarla alle cure della Colombian Animal Protection Foundation, la protezione animali colombiana. I veterinari le hanno somministrato liquidi e farmaci per via endovenosa, le hanno fatto flebo ricostituenti, ma alla fine il dolore ha avuto il sopravvento e Nube Viajera è morta. Ed è proprio la protezione animali colombiana a riferire che a causare la morte della cagnolina è stato il crepacuore, sottolineando come sia scientificamente stabilito che un animale può scegliere di morire quando attraversa un grave problema di depressione. «Questa cagnolina non aveva il collare, ma non era un cane randagio», ha dichiarato il veterinario Alejandro Sotomonte Nino. «Perché i randagi non vanno in depressione, si adattando ai cambiamenti senza problemi. Riteniamo quindi che un passeggero l’abbia abbandonata. Era chiaro, dal suo atteggiamento, che Nube Viajera cercasse qualcuno, il suo padrone sicuramente. L’attesa, però, l’ha uccisa». 
Troppa tristezza, unita allo stress della lunga attesa, hanno rovinato la sua salute, e un infarto l’ha stroncata là dove è stata abbandonata. 
Quello di Nube Viajera non è il primo caso di abbandono di un animale da compagnia all’aeroporto di Palonegro. La denuncia è arrivata dallo stesso veterinario che ha curato Nube Viajera, il quale ha sottolineato come sarebbe necessario un presidio ospedaliero veterinario presso lo scalo, in modo che la protezione animali colombiana possa assistere gli animali e fornire loro le prime cure dal caso. Non solo in caso di animali abbandonati, anche per altri tipi di emergenze, come quella che ha visto protagonista qualche settimana fa un gattino neonato, rimasto intrappolato nel vano di un bancomat e che si è conclusa con l’adozione del micio da parte di una coppia che si è accorta di lui mentre stava effettuando un prelievo.