Libero, 19 novembre 2017
Se vuoi trovare lavoro non spedire curriculum
Cosa fare e soprattutto cosa non fare per ottenere l’agognato colloquio di lavoro. E, si spera, arrivare all’assunzione. Il tema è stato al centro di una iniziativa di Gi Group, la maggiore agenzia per il lavoro a capitale interamente italiano, che si è svolta (...) in numerose filiali sul territorio: oltre al quartier generale milanese, porte aperte per «Destination Work», questo il nome dell’iniziativa, pure a Roma, Torino, Padova, Lucca, Piacenza, Reggio Emilia, Rivoli, Salerno e Udine.
Al Palazzo del Lavoro di Milano, protagonisti dell’evento cui hanno lavorato gratuitamente i dipendenti dell’agenzia guidata da Stefano Colli Lanzi sono stati Cetti Galante, direttore generale di Intoo, società di outplacement del gruppo, e Daniele Massaro, indimenticato campione degli «invincibili» del Milan di Arrigo Sacchi.
Regole. Al centro del workshop milanese, cui ha partecipato un pubblico molto eterogeneo dai giovani laureati agli over 50 tagliati nelle ultime ristrutturazioni una serie di regole e di accorgimenti, indispensabili per farsi scegliere dalle imprese. Ne è uscito una specie di decalogo semplice e alla portata di tutti, che smonta alcuni dei luoghi comuni più ricorrenti sulla ricerca di un’occupazione. Svelando le trappole in cui cadono più spesso i disoccupati.
Curriculum. Deve emergere dalla massa di documenti che si trovano a maneggiare i selezionatori. Tranne i neolaureati, tutti gli altri devono evitare il curriculum vitae in formato europeo. Né serve inviarlo a pioggia a tutte le caselle di posta elettronica che si riescono a recuperare, lamentandosi poi di non aver ricevuto alcuna risposta.
Carta. «Per ogni singola ricerca», ha spiegato Cetti Galante, «arrivano da 700 a 700mila curriculum. E spesso non vengono neppure letti». Anziché gli invii a casaccio è molto più utile compilare con attenzione i formulari online delle agenzie per il lavoro. È su quelli che avviene la maggior parte delle selezioni. Stando attenti a inserire le parole chiave che individuano le proprie caratteristiche salienti.
Social. La rete dei propri contatti sui social network, Facebook ma soprattutto Linkedin, può essere utilissima per farsi presentare un manager o un responsabile delle risorse umane di un’azienda.
Presentazione. Il colloquio, poi, va preparato con grande cura: il consiglio di Cetti Galante è allenarsi a fare la presentazione di sé stessi in sette minuti. Cronometrati. Prima di arrivare all’incontro è opportuno però studiare l’azienda a cui ci si propone. Come? Navigando il sito internet alla ricerca di iniziative, eventi e pubblicazioni che possano aiutare a saperne il più possibile.
Calcio. L’apporto di Massaro, che ha snocciolato numerosi aneddoti sulla sua vita calcistica prima e di uomo di marketing poi, è stato molto utile per comprendere quanto sia importante lavorare in squadra. «I primi mesi di Sacchi al Milan non furono facili», ha spiegato rievocando l’epopea calcistica che condusse il Milan sul tetto del mondo, «ma abbiamo cominciato a diventare vincenti quando abbiamo messo da parte i personalismi. Comportandoci come un vero gruppo. Esattamente quel che chiedono i capi ai loro collaboratori».