la Repubblica, 20 novembre 2017
Gli 86 mln senza frutti processo a un mercato con troppi fantasmi
Una montagna di soldi, e di dubbi: soldi e dubbi sono collegati. La Juve ha speso 86 milioni di euro solo per Bernardeschi e Douglas Costa, ma in totale si superano i 190 considerando il riscatto di Cuadrado (20) e Benatia (17), l’investimento per il giovane Bentancur (9.5) oltre agli acquisti secchi, cash, di Matuidi (20), Szczcesny (12,2), De Sciglio (12) e Höwedes (16,5). Una parte di questa somma andrà versata l’anno prossimo (quasi tutto Douglas Costa, un pezzo di Höwedes), ma comunque quando compri un’auto a rate poi il giorno del saldo arriva. Per adesso, quest’auto tossicchia.
È come se la Juve fosse precipitata di colpo all’ingrato tempo di Felipe Melo, Krasic e Diego, con rispetto parlando per i bianconeri di oggi certamente superiori a quei tremendi pacchi. Ma la sensazione di avere preso prodotti sovrastimati, forse strapagati, è forte. Nella formazione-tipo, tra l’altro, non sarebbero previsti al momento nuovi acquisti: quando escono i titolari, la costruzione vacilla. Bernardeschi è un buonissimo giocatore, però 40 milioni di euro in contanti sono una cifra enorme anche al netto di quel pallone svirgolato. Il suo quasi omologo Douglas Costa è costato pure di più: ma il valore? Finora è apparso a strappi, un dribblomane accanito e a volte eccelso, anche se quasi tutte le cose imprevedibili che fa sono prevedibili. Nel Bayern stava spesso fuori e non era irrinunciabile, nella Juve dovrà dimostrare di non essere un pregevole giocatore da calcetto: il tempo non gli manca, e neppure a Bernardeschi che a Firenze adesso chiamano «la nostra riserva della Juve».
È sempre rischioso, e difficile, stabilire un’equivalenza tra costo e risultato, ingaggio e resa, spesa e valore, stipendio e produttività. All’inizio, anche i 40 milioni per Dybala erano sembrati tanti, e i 94 per Higuain non potevano garantire Champions e scudetti a prescindere. Poi i due argentini sono diventati i più importanti di tutti, in campionato certamente, in Europa ancora no.
Dopo lunghe sessioni di mercato un po’ buttate via, prima della Juventus di Conte e Marotta e poi di Allegri, la Juventus aveva imparato a calibrare quasi ogni colpo, maestra nei parametri zero: Pirlo e Pogba restano inarrivabili capolavori, e lo stesso Barzagli costò un sacchetto di castagne. Tante intuizioni felici hanno prodotto vittorie sul campo e plusvalenze, però c’è il sospetto che il molto denaro affluito nelle casse bianconero sia scappato via in modo altrettanto rapido, anche se è presto per dirlo. L’incredibile plusvalenza di Pogba ha permesso di arrivare a Higuain e tenere il resto; gli oltre 100 milioni portati dall’ultima Champions (come la novantina del 2015: due finali in tre anni significano non solo dolorose sconfitte, ma anche un sacco di luquidità), se ne sono andati di brutto e con gli interessi inseguendo le lepri dell’estate, poi catturate. La tecnica funambolica di Douglas Costa, sebbene non fosse la prima scelta, è stata pagata a peso d’oro e fortemente voluta da Allegri, così come il talento luminoso (ma ancora da inquadrare nel progetto) di Bernardeschi. Perché Allegri ha insistito per calciatori in grado, per prima cosa, di far giocare meglio la Juventus (Matuidi invece è un percussionista, per ora ininfluente). L’evoluzione dell’allenatore in quella che sarà la sua ultima fase bianconera è essenzialmente tecnica: palleggio, precisione e velocità. In effetti ci sono momenti in cui la Juve è sublime, ha l’attacco migliore e le ali più immarcabili. Però la bellezza va a scatti, si spegne di colpo come di colpo si accende e costa un prezzo altissimo in termini di equilibrio: il clamoroso limite difensivo della Juventus appartiene alla squadra intera, non a un solo reparto (però quando arriva Rugani? Arriverà mai?).
C’è una cosa che il denaro non compra ed è la forza mentale, la robustezza psicologica di chi non può prendere un gol e quasi sentirsi offeso, anzi “stizzito” come dice Allegri: lesa maestà teorica, fragilità pratica. Nessuno, tra i pagatissimi nuovi juventini, ha saputo finora porvi rimedio.