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 2017  novembre 20 Lunedì calendario

Addestratore sbranato dal cane che l’amico non riusciva a educare

MONTEU DA PO (TORINO) «Sid è un cane normale ma con un carattere tosto, tolto troppo presto alla mamma, che purtroppo ha subito un percorso iniziale sbagliato, anche se ora sono sulla giusta strada». Così Daniele Conte, 28 anni, parlava su Facebook del suo bull terrier di un anno e mezzo. Lo stesso cane che sabato sera i vicini hanno trovato seduto a qualche metro dal cadavere del giovane che era stato chiamato per addestrarlo. Davide Lobue, educatore cinofilo di 26 anni, aveva lacerazioni in tutto il corpo, ma è un mistero la sua morte, avvenuta tra il tardo pomeriggio e le prime ore della sera, ben prima del ritrovamento.
Di sicuro Sid ha morso Lobue ma non è detto che lo abbia ucciso. Le brutte ferite che alle gambe, infatti, sono state inferte quando l’educatore era già morto. Al contrario i graffi e i morsi al collo e alla testa non sembrano così profondi da risultare letali.
Il luogo della tragedia è un giardino recintato a pochi passi da alcune palazzine a Monteu da Po, nel Torinese. Sul terreno non c’era molto sangue: questo è stato il primo dettaglio a insospettire i carabinieri della compagnia di Chivasso e il medico legale intervenuti poco prima di mezzanotte, avvertiti da un sedicenne che abita lì e che da ore sentiva il cane abbaiare.
«Non riesco a crederci, non c’erano stati mai episodi che facessero pensare a qualcosa di simile», continuava a ripetere il padrone dell’animale nel cuore della notte, andando su e giù per il vialetto di casa, illuminato a intermittenza dai lampeggianti delle sirene di soccorritori e investigatori. Eppure Daniele Conte sapeva che il suo Sid aveva bisogno di un aiuto. In più occasioni lo aveva condiviso su Facebook, dove postava anche foto e video del lavoro che faceva con lui. «Tutti bravi i padroni. Tutti bravi a far lavorare il cane – aveva scritto – Invece una delle cose migliori che ho fatto per il mio cane è stata di dargli una pausa. Due mesi di relax. Ora siamo tornati a lavorare: Sid si è rigenerato mentalmente ed è cresciuto più di quanto mi aspettassi». Un messaggio denso di consapevolezza e di speranza per ulteriori progressi. Anche per questo sabato Daniele aveva chiamato Davide, che viveva a Rivoli e che aveva conosciuto mesi fa tramite amicizie comuni. Ogni tanto si erano incontrati, ma quella era la prima volta che il cane e l’educatore – che aveva un’esperienza decennale e che si era scecializzato proprio sulle specie aggressive – lavoravano insieme. Daniele aveva organizzato di andare a Milano per un concerto, Davide avrebbe avuto la giornata intera da dedicare a Sid. Poi al termine del lavoro avrebbe lasciato l’animale in casa ad attendere il ritorno del padrone, posando le chiavi sul tavolo e chiudendosi la porta alle spalle. Invece tutto è finito in quel giardino.
Per conoscere la verità sull’accaduto si dovrà attendere l’esito dell’autopsia, che sarà effettuata dal medico legale Roberto Testi. Al momento sono due le ipotesi su cui stanno lavorando gli uomini dell’Arma, guidati dal capitano Luca Giacolla e coordinati dal pm di Ivrea Daniele Iavarone. Davide Lobue potrebbe essere stato stato stroncato da un malore e solo a quel punto il cane avrebbe fatto scempio del cadavere. Ma è anche possibile che il bull terrier abbia attaccato l’educatore alla gola, provocando la rottura della carotide e un’inarrestabile emorragia interna.
L’animale ora è stato affidato a un canile, sotto osservazione per valutarne la pericolosità.