la Repubblica, 18 novembre 2017
Di cosa si parla a Mosca Gli androidi vanno in paradiso
Questa è la storia di un crimine efferato, ma anche di una novità mondiale. Lo scorso 17 settembre era un normale giorno di lavoro per Alantim. Da due anni vicecapo del Dipartimento di robotica dell’Istituto tecnologico di Mosca PhysTechPark, passeggiava per le vie della capitale russa per studiare se fosse pronta a ospitare le auto a guida autonoma quando uno sconosciuto lo ha colpito con una mazza da baseball fino a ucciderlo. «Alantim era buono. Così rassicurante, educato, sempre felice di vederti», lo ha ricordato così la sua ex collega Olga Budnik. «Proprio come un animale domestico». Un complimento visto che Alantim altro non era che un robot. Da qui l’idea di aprire il primo cimitero per androidi. «Per seppellirlo. Per non smontarlo o gettarlo nella spazzatura. Per dirgli addio». Il funerale di Alantim si è tenuto il 31 ottobre. È toccato a un suo clone e omonimo ricordare il «fratello scomparso» in un commovente elogio funebre. Da questo mese tutti i moscoviti possono portare i loro gadget elettronici nel nuovo cimitero: smartphone, aspirapolvere, giocattoli. «I nostri assistenti tecnologici saranno ricondizionati e avranno una seconda vita», ha spiegato Ekaterina Elisseeva, la direttrice dello sviluppo del Parco. Un aldilà hi-tech, insomma, per elaborare la perdita dei gadget sempre più presenti nella nostra vita. La serie animata Futurama e il videogioco Fallout lo avevano già previsto.