La Stampa, 20 novembre 2017
Le agende Smemoranda si aprono a Piazza Affari
Crescere ulteriormente all’estero è l’obiettivo principale del gruppo Gut-Smemoranda, che confida di quotarsi in Borsa a Milano entro il prossimo luglio, collocando il 30-40 per cento delle proprie azioni, forse dopo un aumento di capitale.
Il management della holding milanese prevede di raccogliere sul mercato una quindicina di milioni di euro, e aspira a un collocamento «frazionato», da public company.
Smemoranda, l’agenda letteraria che compie quarant’anni, resterà il «marchio più importante» del gruppo. Ma Gut-Smemoranda prevede di crescere essenzialmente fuori del nostro Paese, soprattutto grazie a un altro dei suoi marchi, Nava Design, acquisito nel 2016.
A questo brand, e al marchio di origine giapponese Mh Way, incorporato nella holding pochi mesi fa, è dedicato il flagship store di borse, zaini, custodie e articoli affini inaugurato a Milano la settimana scorsa. È il secondo negozio di questi marchi in Italia dopo quello di Roma.
Negli ultimi anni il gruppo Gut-Smemoranda si è già sensibilmente espanso, mediante varie acquisizioni, tra cui anche quella di C’Art, il marchio di cartoleria di cui esistono una ventina di punti vendita in Italia e due negozi all’Estero (a Miami e a Shanghai). «Queste acquisizioni hanno trasformato il gruppo», che, di conseguenza, ha «quasi raddoppiato il suo fatturato», afferma Andrea Bolla, amministratore delegato di Gut-Smemoranda.
Secondo la stessa holding, nel 2016 il fatturato consolidato del gruppo è stato di 48 milioni di euro, con un Ebitda pari al 7 per cento.
Nel 2020 la holding prevede di raggiungere 80 milioni di euro di ricavi, con un Ebitda di oltre il 10 per cento.
Una parte dei nuovi capitali reperiti in Borsa sarà impiegata per lo sviluppo del gruppo fuori dell’Italia, dove Gut-Smemoranda è già presente in venti Paesi, come spiega Bolla.
«All’estero pensiamo di crescere significativamente – prosegue l’amministratore delegato del gruppo -. Prevediamo di fare intorno ai 15 milioni di euro, attraverso lo sviluppo del marchio Nava, e l’apertura di nuovi negozi. Non pensiamo, invece, di crescere nel nostro business tradizionale, che è il back-to-school in Italia».
Riguardo all’agenda-diario Smemoranda, adesso disponibile anche in inglese, il gruppo si accontenterà di venderne, come ora, circa un milione di copie all’anno.
«Attorno al marchio Smemoranda, però, prevediamo una crescita soprattutto legata allo sviluppo dei servizi – dice Bolla -. Un’iniziativa si chiamerà probabilmente Smemo-Open». Sarà uno spazio polifunzionale di co-working, ristorazione retail ed eventi «rivolto agli utilizzatori storici di Smemoranda». Ne dovrebbe essere aperto uno a Roma e un altro a Milano, l’anno prossimo.
La quotazione del gruppo Gut-Smemoranda potrebbe effettuarsi all’Aim di Milano, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese.
Almeno inizialmente, la maggioranza del capitale del gruppo dovrebbe essere conservata dai suoi attuali azionisti: Gino e Michele, con il 35 per cento, Nico Colonna con circa il 20 per cento, la Cmc di Massimo Moratti con il 13 per cento, e altri, tra cui Andrea Bolla, con il 5,5 per cento.