La Stampa, 20 novembre 2017
L’euro tenta il recupero sul dollaro, nuovo record del Bitcoin
Gli ultimi due mesi dei mercati valutari erano stati caratterizzati da una ripresa del valore del dollaro e da un conseguente indebolimento dell’euro. La scorsa ottava, invece, ha mostrato scenari differenti, con l’euro che ha tentato un veloce allungo da 1,16 fino a riportarsi in area 1,18, sui massimi dell’ultimo mese. Superare quota 1,1850 rappresenterebbe un primo segnale positivo, mentre un ritorno delle quotazioni al di sotto di 1,16 confermerebbe l’inversione di trend vista da settembre. Il petrolio ha accusato un primo leggero calo su base settimanale dopo cinque rialzi consecutivi. Nonostante lo storno (il Wti ha ceduto un punto percentuale scendendo da 57 a 56,5 dollari al barile) le quotazioni restano vicine ai massimi degli ultimi due anni.
Dopo una settimana senza grandi movimenti, l’oro ha trovato spazio per accelerare al rialzo nelle ultime ore di contrattazione di venerdì, chiudendo a 1295 dollari. Il primo segnale di forza arriverebbe soltanto con un chiaro superamento della resistenza collocata a 1300 l’oncia. Positivo anche l’argento, salito a quota 17,30 dollari l’oncia.
Sugli alimentari prosegue il recupero del prezzo dello zucchero. Il «future» con scadenza marzo 2018 ha guadagnato oltre un punto percentuale, salendo sopra 15 dollari, ai massimi da sei mesi. Restano tuttavia lontani i massimi di settembre 2016 in area 23 dollari.
Anche questa settimana non è mancata volatilità sulle criptovalute. Il Bitcoin, dopo il crollo da 7900 a 5500 dollari nel weekend dell’11/12 novembre, ha recuperato il terreno perso, arrivando a superare anche quota 8000 sui nuovi massimi storici. L’Ethereum viene scambiato a 333 dollari, e il Litecoin a 67,5.
*Capo analista ActivTrades