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 2017  novembre 18 Sabato calendario

Intervista ad Armin Zoeggeler: «Ora tocca a Nina sono un papà felice»

Papà Armin, direttore tecnico azzurro, la premia chiamandola in Nazionale, la figlia Nina lo ripaga con la prima qualificazione in Coppa del Mondo. Oggi, a soli 16 anni, la primogenita della leggenda dello sport italiano, l’unico capace di conquistare sei medaglie olimpiche consecutive nella stessa disciplina sportiva, farà il suo esordio tra le grandi dello slittino. Il cognome è garanzia di successo ed è sempre lo stesso: Zoeggeler. Nina disputerà la sua prima gara di Coppa su un catino storico, quello olimpico di Igls alle porte di Innsbruck, lo stesso che 25 anni fa segnò l’inizio della straordinaria carriera del padre (era il 21 novembre del 1992). Tra le curiosità, una molto significativa. Nina nasceva il 5 febbraio del 2001, venti giorni più tardi a Calgary papà vinse dedicandole il suo 3º titolo mondiale (ne seguirono altri 3). Ieri il 9º posto nella Nations Cup ha consentito all’azzurrina di qualificarsi per la gara di Coppa del Mondo. Armin, 43 anni, ritiratosi dopo il bronzo olimpico a Sochi, oggi è al timone della squadra italiana di slittino.
Armin, come giudica le discese di Nina di questi giorni?
«È andata molto bene e questa qualificazione conferma le sue buone qualità. In fondo ha appena 16 anni e deve fare ancora tanta esperienza. Questo è solo il punto di partenza».
Venticinque anni fa lei esordì sulla stessa pista che segnerà l’inizio dell’avventura in Coppa di sua figlia. Quale emozione prova?
«È una sensazione particolare, ma nel mio ruolo di direttore tecnico devo guardare anche al resto della squadra. Certo, da papà sono molto felice vedendo che Nina è molto soddisfatta».
Cosa ricorda del suo esordio?
«Molto poco. Quelli erano gli anni dove il tedesco Hackl, l’austriaco Prock e il mio compagno di squadra Wilfried Huber erano gli avversari da battere».
Come valuta il fatto che quattro azzurre sono al via in Coppa del Mondo, come non accadeva da oltre 30 anni?
«Nemmeno io ricordo un presenza così numerosa delle nostre ragazze. Oltre a Nina si è qualificata anche Verena Hofer, pure lei esordiente. Poi ci sono Voetter e Robatscher».
Nina in gara ai Giochi di Pyeongchang 2018, cosa ne pensa?
«È ancora presto per parlare di Olimpiadi. I posti nelle gare individuali sono tre, andranno solo gli atleti che meritano. Devo dire che i nostri giovani hanno solo 16 anni e la nostra filosofia è non bruciare le tappe».
A meno di tre mesi dai Giochi, quali sono gli obiettivi dello slittino azzurro in questa stagione?
«Innanzitutto quello di partire bene in Coppa del Mondo. Il leader della squadra al momento è Dominik Fischnaller, ma attendo anche Kevin Fischnaller, il cugino di Dominik, ed Emanuel Rieder».
Lei è in corsa per entrare nel Cio in quota atleti. Come vede questa gara “politica”?
«Sicuramente sono molto orgoglioso di questa nomina da parte del Coni. Essere tra i sei candidati per me è già una vittoria, ma la gara vera sarà entrare nei primi due».