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 2017  novembre 18 Sabato calendario

Caccia al record per i ponti sospesi

Camminare sopra il design appeso tra le nuvole della Svizzera. Succede da qualche settimana tra le località di Zermatt e Grächen, dove è stato teso il ponte sospeso più lungo del mondo. Sembra proprio una fune minimal style, infatti, questo collegamento nell’aere di 494 metri che raggiunge un’altezza massima da terra di 85 metri: ci si aggrappa ai corrimano per stare in equilibrio mentre si procede sulla passerella che ha un’ampiezza di 65 centimetri. Gli ingegneri ne hanno verificato la stabilità anche in presenza di venti molto forti e di precipitazioni nevose di eccezionale densità. L’esperienza è dunque elettrizzante per la splendida vista che si gode sulle Alpi svizzere, in particolare sul massiccio del Dom coi suoi 4.545 metri di altitudine, sul Weisshorn e sul Cervino.
Il Ponte, denominato Charles Kuonen Hängebrücke, destinato a essere la nuova cartolina architettonica delle Alpi Bernesi, è entrato già nel Guinness dei Primati per essere il più lungo al mondo senza piloni da un lato all’altro. Oltre a eccellere per la bellezza della silhouette affusolata e bombata, molto elastica se osservata dal basso, ha consentito di abbattere i tempi che i trekker erano soliti impiegare per spostarsi da Randa a Grächen: appena 10 minuti contro un cammino che richiedeva ai più esperti almeno tre ore e mezza. 
Un primo progetto di ponte sospeso era stato realizzato nel 2010, poi si preferì sostituirlo con un camminamento che fosse al tempo stesso più solido ed esteticamente più rispondente al design contemporaneo, sfruttando nuovi materiali di costruzione più elastici e resistenti. Rapidi i tempi per il montaggio: lo studio Swissrope/Lauber Seilbahnen AG ha collegato in appena dieci settimane le due montagne. La municipalità di Zermatt sconsiglia la traversata a chi soffre di vertigini, anche perché bisogna procedere lentamente: i sensi di marcia sono due e una volta intrapresa l’avventura tornare indietro causa problemi di traffico. 
Le passerelle spettacolari sono una moda architettonica che si sta sempre più affermando. Uno degli esempi più eclatanti riguarda la Cina. Lo Zhangjiajie Grand Canyon’s Bridge, secondo nella classifica dei ponti sospesi più lunghi del mondo coi suoi 430 metri di estensione, vanta una larghezza maggiore (6 metri), un’altezza dal suolo di 300 metri e soprattutto una pavimentazione costituita da 99 pannelli rettangolari in vetro trasparente che permettono di guardare giù e avere la sensazione di camminare nel vuoto al di sopra di questa voragine naturale davvero dantesca, la più famosa dello Hunan, provincia al centro del territorio cinese. Costato 3,4 milioni di dollari, può sostenere sino a un massimo di 800 persone alle quali è vietato di portare con sé macchine fotografiche, cavalletti e bastoncini per i selfie. L’ispirazione all’architetto israeliano Haim Dotan sarebbe venuta dal film Avatar di James Cameron che fu girato tra queste gole vertiginose: «Ho voluto creare una struttura che fosse in grado quasi di scomparire tra le montagne – ha dichiarato – e ho pensato a quattro pilastri da cui si dipana la campata principale come le corde di un’arpa». 
Anche l’Italia ha il suo passaggio nel vuoto da record. Si chiama Ponte alla Luna e si trova nel borgo di Sasso di Castalda (Potenza) tra le Dolomiti della Lucania. Presenta le caratteristiche tipiche delle passerelle tibetane, è dotato di una campata di 300 metri e richiede circa trenta minuti per essere percorso a un’altezza di 120 metri. Sul piano estetico, può competere benissimo con i rivali svizzeri e cinesi: si sfiorano le pareti rocciose che si innalzano sopra il torrente Arenazzo, abbracciando in uno sguardo maestoso la Val d’Agri. Questo trekking tra le nuvole e i pinnacoli è preceduto da un antipasto che funge un po’ da allenamento, ovvero un primo ponte dalla lunghezza di 93 metri e altezza di 70. 
E anche Milano nei prossimi anni potrebbe avere il suo ponte sospeso se il progetto di erigerne uno che colleghi la Pinacoteca di Brera a Palazzo Citterio sarà davvero realizzato, consentendo così di passeggiare sopra le antiche specie coltivate e custodite nel secolare Orto Botanico.