Corriere della Sera, 17 novembre 2017
Scuola di vita
Nel cortile di uno dei licei della classe dirigente, il Virgilio di Roma, durante la ricreazione sono esplose due bombe carta in due giorni. Non è normale, nemmeno in un Paese anormale. E infatti la preside si è spaventata e ha presentato denuncia contro ignoti, dato che nella ressa le è stato impossibile individuare le manine dei colpevoli e che nessuno si è peritato in seguito di segnalargliele.
Chi, e siamo ancora in parecchi, fatica a scorgere la poetica trasgressiva che si nasconde dietro la bravata di quattro fighetti tende a solidarizzare con gli insegnanti e gli studenti pacifici, e anche con gli operai che si trovavano nella scuola per riparare il tetto caduto il mese scorso e al momento delle esplosioni si sono presi un bello spavento. Ma per fortuna il presidente del comitato genitori è più evoluto di tutti noi e, lungi dal sostenere le autorità scolastiche nella ricerca dei responsabili, pardon degli eroi, ha derubricato le bombe carta a petardi di Capodanno e il lancio di esplosivi in luogo affollato a manifestazione di goliardia. «Le dichiarazioni della preside sono eccessivamente allarmistiche» ha concluso. «Il clima nella scuola è buono». Buonissimo. Talmente buono che in Rete gira il video di due studenti che fanno l’amore tra i banchi, ripresi dal telefonino di un novello Tinto Brass. L’anno scorso, poi, un liceale venne arrestato mentre spacciava hashish all’interno dell’istituto. E il presidente del comitato genitori converrà che il clima respirato in quei frangenti doveva essere ancora più buono.