Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  novembre 16 Giovedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - BERLUSCONI VINCE LA CAUSA CONTRO VERONICALa Corte d’appello di Milano, nella disputa tra Silvio Berlusconi e l’ex moglie Veronica Lario, ha stabilito di applicare il precedente del caso dell’ex ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che si è visto riconoscere dalla Cassazione il diritto a non dover mantenere la moglie, in quanto economicamente autonoma, scardinando il principio dello "stesso tenore di vita"

APPUNTI PER GAZZETTA - BERLUSCONI VINCE LA CAUSA CONTRO VERONICA

La Corte d’appello di Milano, nella disputa tra Silvio Berlusconi e l’ex moglie Veronica Lario, ha stabilito di applicare il precedente del caso dell’ex ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che si è visto riconoscere dalla Cassazione il diritto a non dover mantenere la moglie, in quanto economicamente autonoma, scardinando il principio dello "stesso tenore di vita". Veronica dovrà restituire, in base a quanto stabilito, il denaro ottenuto a partire dal febbraio 2014 (in realtà dal mese successivo alla pubblicazione della sentenza), circa 60 milioni di euro.

Somma che scende a 43 milioni effettivi, alla luce dei conti sospesi tra i due ex coniugi. Lei che ha chiesto il pignoramento di 26 milioni di euro (ora bloccati sui conti dell’ex premier) che comprendono una quota, quella più consistente, del mancato pagamento da parte di lui di una serie di mensilità dell’assegno stabilito in sede di separazione. Un’altra quota riguarda alcune mensilità dell’assegno divorzile ora revocato. Con tali compensazioni extra divorzio, e che riguardano solo il periodo di separazione, Veronica in pratica dovrà ridare all’ex marito circa 43 milioni. L’ex first lady potrà ricorrere ancora una volta alla Cassazione, che però difficilmente contraddirà se stessa. "Questa vicenda con la madre dei miei tre figli mi ha sempre amareggiato ed addolorato - sono state le parole di Berlusconi durante la registrazione di Porta a Porta -  ho lasciato tutto in mano ai miei avvocati e sono stato, credo, l’ultimo a saperlo, proprio venendo qui. Non commento, preferisco non commentare in alcun modo".

· LE TAPPE DELLA BATTAGLIA LEGALE

I giudici stimano il patrimonio di Veronica Lario in "circa 300 milioni di euro". Le "consistenti disponibilità patrimoniali" della donna "al momento della separazione" - si legge nel provvedimento - consistono, tra le altre cose, anche in "gioielli di valore pari a decine di milioni di euro", oltre a "una liquidità per oltre 16 milioni di euro, "una villa a S. Chanf del valore di diversi milioni di euro fiduciariamente intestata alla madre" e al "patrimonio immobiliare di proprietà ’Il Poggio srl’ pari a circa 80 mln". Nella sua costituzione in giudizio, la Lario aveva spiegato di voler conservare i gioielli "per lasciarli alle figlie e alla futura moglie del figlio".

Veronica Lario, al secolo Miriam Bartolini, può "contare su un cospicuo patrimonio, oltretutto costituitole integralmente dal marito", "nel corso del quasi ventennale matrimonio", somme di denaro che la stessa ex first lady "ha quantificato in 104.418.000 lordi". I giudici hanno ritenuto "che l’attuale condizione non solo di autosufficienza, ma di benessere economico della signora Bartolini, tale da consentirle un tenore di vita elevatissimo, comporti il venir meno del diritto a percepire un assegno divorzile". La signora Bartolini, si legge nella sentenza, ha inoltre "la capacità di produrre reddito, sia per le ingenti somme di denaro che l’ex marito le ha corrisposto sia perché possiede numerosi beni immobili di notevole valore commerciale". Il provvedimento è stato depositato stamattina ed è immediatamente esecutivo. Per il presidente degli avvocati matrimonialisti, Gian Ettore Gassani, si tratta di una  "sentenza storica, che avrà ripercussioni in tutti i divorzi d’Italia".
Rivoluzione divorzio: nuovi criteri per l’assegno al coniuge