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 2017  novembre 15 Mercoledì calendario

Otto milioni di italiani vivono in solitudine

Sono 4,8 milioni, ossia il 7,9% della popolazione, i single non vedovi in Italia e continuano ad aumentare a ritmi vorticosi, secondo i dati Istat del 2016. Se a questi si aggiungono i vedovi, i separati ed i monogenitori, allora il numero sale, arrivando a toccare gli 8 milioni. Tra di loro c’è chi aspetta ancora l’altra metà e c’è chi non solo non ha né fidanzati né amanti, ma ha addirittura smesso di credere nella menata dell’anima gemella e quindi di cercarla. Questi ultimi sono gli “sneet”, acronimo di “single not in engagement, in expecting, in toying” (single né fidanzati, né a caccia, né in flirt). 
Gli sneet, soli per scelta propria (e non di chi non se li piglia) e felicissimi di esserlo, hanno capito che non manca loro nessuna metà per essere completi e che l’unico amore in cui valga la pena di credere fermamente sia quello verso loro stessi, destinato a durare tra alti e bassi tutta la vita. Del resto, come dargli torto?
Si barricano dentro le loro case, lasciando fuori un mondo pericoloso, pieno di occasioni perse e anche rischiose, di incontri mai fatti, di sorrisi mai scambiati, di baci mai dati, gli sneet pensano di essersi liberati così di un bel po’ di rogne, ma forse si sono solo messi in gabbia gettando via la chiave. 
L’amore è là fuori, da qualche parte. E se questo per i single è un valido motivo per mettersi in tiro ed uscire il venerdì sera, per gli sneet, che invece hanno imparato a schivare i dardi di Cupido come fosse un gioco da ragazzi, è un’ottima ragione per starsene sul divano in panciolle e mangiare una pizza consegnata a domicilio. 
Ma gli sneet sfuggono dall’amore perché non ne hanno bisogno o perché ne hanno paura? È vero: senza amore non si muore, si sopravvive, anche abbastanza bene. Da soli ci sentiamo al sicuro, abbiamo il pieno controllo sulle nostre emozioni, sul nostro tempo e sulle nostre scelte. E nessuno che rompa le scatole. Ma, soprattutto, tenendo lontani eventuali partner, nessuno potrà spezzarci il cuore, tradirci, deluderci, lasciarci. È una vita priva di rischi quella dei single oltranzisti. Eppure quanta noia! 
Insomma, gli sneet sono, in fondo in fondo, dei vigliacchi. Ma non lo ammetteranno mai. Sono forti sul lavoro, nelle affermazioni, nella personalità, ma troppo deboli nel cuore. Si spaventano davanti ad un’emozione, preferendo eluderla. Hanno paura di ciò che potrebbe essere troppo bello: della felicità. Allora inventano scuse di ogni tipo: “anche se volessi, non avrei proprio tempo adesso per una relazione”; “sono troppo preso dal lavoro”; “da solo non mi manca nulla”; “non esco con quel tipo tanto so già che non mi piace”. Roba che il povero Cupido dovrebbe chiudere bottega e cambiare mestiere. I greci dicevano che non si sfugge alle sue frecce. 
Sarà vero? Insomma, basta evitare l’amore per non innamorarsi mai? Accade persino agli sneet: dopo anni di singletudine estremizzata, un giorno metti la capoccia fuori di casa e la perdi. Tu, proprio tu che avevi giurato che mai più ci saresti cascato, che avresti trascorso da single ogni giorno restante della tua esistenza, che hai sfidato Amore, facendogli più volte il gesto dell’ombrello, ti ritrovi innamorato. Coraggio, succede. Amore è stronzo. 
Ed il cuore torna a battere. Le mani a tremare. Il viso ad arrossire. Gli occhi a brillare. E ti ritrovi a sorridere per strada senza un vero perché. È una lotta non cedere. Ed è un piacere farlo. Dicono, a torto, che per amare occorra tenere il cuore aperto. In verità, le frecce di Eros sono così acuminate che ne trapassano persino uno serrato. 
Certo che possiamo vivere senza amore. Ma dopo che lo incontriamo non vogliamo più vivere senza. 
Forse sneet lo siamo stati tutti. Ed un giorno, all’improvviso, non lo siamo stati più. Dall’amore e dalla paura di esso si guarisce alla stessa velocità con cui ci si ammala. È la vita. È Amore. Scampo non c’è.