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 2017  novembre 15 Mercoledì calendario

L’elusione dei giganti del web: in 5 anni hanno risparmiato 69 miliardi di tasse

ROMA Un’elusione gigantesca, pari a 69 miliardi di euro in 5 anni. Sarebbero questi i soldi sottratti alle casse fiscali dei principali Paesi dai giganti del web e del software. Le cifre sono contenute nel rapporto sul settore di Ricerche&Studi di Mediobanca: in cinque anni, tra il 2012 e il 2016, gli over the top hanno evitato di pagare nel mondo 46 miliardi di euro, che diventano 69 se si aggiunge Apple, che genera la maggior parte del fatturato nell’hardware. È una massa che vale oltre tre volte la manovra economica che sta approntando l’Italia, un risparmio che avviene essenzialmente attraverso l’utilizzo dei paradisi fiscali (in Europa soprattutto Irlanda, Olanda e Lussemburgo) con casi limite: Facebook sull’utile prima delle imposte generato dalle attività al di fuori degli Stati Uniti vanta un tax rate di appena l’1%. La chiave per tutte le multinazionali e per quelle del settore websoft in particolare (in ordine di capitalizzazione di Borsa: Google, Microsoft, Amazon e Facebook oltre ad Apple) è far tassare gli utili in Paesi dove la pressione fiscale è molto bassa, attraverso accordi fra la capogruppo e le controllate con sedi diverse. Tutti i giganti cinesi, a cominciare da Alibaba e Tencent, hanno sede direttamente nelle isole Cayman. E, secondo quanto risulta dalla lettura dei bilanci aziendali consultati da R&S Mediobanca, tutte avevano la sede off shore già prima della quotazione in Borsa, molte già dalla loro costituzione.
Il trend dell’elusione è crescente (nel solo 2016 il settore ha risparmiato oltre 11 miliardi di imposte, contro i 7 del 2012) ma queste multinazionali sono anche le uniche a creare nuova occupazione, con un boom dell’88% dei loro dipendenti in cinque anni: una crescita molto più elevata delle tlc (+2,5%), mentre nella manifattura l’occupazione è praticamente ferma, nell’energia è diminuita (-2%) e nelle utilities è crollata (-12%). Nel 2016 il fatturato dei giganti softweb è cresciuto del 20% e negli ultimi cinque anni è più che raddoppiato (+125%), con Amazon che ha rafforzato la leadership. La redditività resta altissima, in genere il doppio degli altri settori: la media del rapporto tra utili e ricavi è infatti del 14,3%, con Facebook che arriva al 36%. 
Il fenomeno dell’elusione fiscale ha raggiunto tali livelli che da Bruxelles arrivo l’invito ad accelerare sulla stretta. «Al prossimo Ecofin del 5 dicembre dobbiamo avere una lista nera dei paradisi fiscali, invito gli Stati membri ad adottarla», ha detto il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici. Oltre alla lista nera, Moscovici propone «nuove regole di trasparenza per gli intermediari» e «una convergenza sulle regoli fiscali». «È l’assenza di regole comuni in Europa che permette ad alcune società di praticare l’ottimizzazione fiscale aggressiva» ha osservato. Per questo, Moscovici ha invitato gli Stati membri «ad adottare entro un anno una base imponibile Ue per l’imposta sulle società».