La Stampa, 15 novembre 2017
L’ex manager diventa allevatore di lumache a Roascio, paese di 100 anime
A Torino lavorava negli uffici hi-tech della direzione marketing Toyota. Manager. Dopo una parentesi nel motorsport, la scelta radicale: tornare alla campagna, creando un allevamento di lumache. Iwan Pistone ha 34 anni ed è torinese, di origini indonesiane. Da poco più di un anno si è trasferito nelle campagne di Roascio, nell’Alta Langa, quella più povera, quella che non ha i re dei vini. Ma nel microcosmo di 98 anime ha portato una novità: l’impianto biologico di allevamento delle lumache, mentre punta a creare un «agri-campeggio».
«Ho studiato il settore – racconta Iwan – e l’ho trovato giovane e moderno. Innovativo. Inoltre, poco soggetto agli effetti dell’inflazione. Siamo incappati in una super offerta per l’acquisto di una cascina con molto terreno, prati, seminativi e boschi. E la Lumarè è diventata la nostra casa». Nostra, perché con Pistone c’è la sua compagna, Lara, con la quale da pochi mesi ha avuto una bimba, Vittoria. Divenuta il residente numero 100 di Roascio.
È iniziata la start-up, con la lavorazione dei terreni, non troppo in pendenza, senza alberi e vicino a un punto di raccolta dell’acqua.
«Abbiamo imparato – aggiunge il giovane allevatore – che la terra deve avere caratteristiche organolettiche precise, con sabbia, limo e argilla a dare la giusta composizione e acidità. Inoltre, occorre seminare l’erba: colza, girasole, trifoglio». Le lumache vengono allevate in recinti stretti e lunghi.
Quest’anno le condizioni meteo non hanno aiutato la famiglia al primo impianto. «È arrivata l’alluvione – raccontano -, quindi la siccità ha colpito i campi ovunque. Infine il freddo. Alla fine abbiamo avuto una scarsa riproduzione. Come neofiti ci siamo appoggiati sempre al prestigioso Istituto di Elicicoltura di Cherasco. Una garanzia per la vendita della produzione a prezzo minimo di mercato».
Iwan: «È stato un ciclo faticoso, anche per le dimensioni dei terreni. È stata dura, ma non mi arrendo e cerco altri sbocchi. Ad aiutarci arriveranno anche gli suoceri». Attiveranno la cucina per trasformare gli alimenti e creare un agriturismo- agricampeggio, con sala ristorazione. Un’altra idea riguarda una fattoria didattica, con animali da cortile. Soprattutto per attirare le scuole.
Lumarè rimane anche «terra di scout». Lara e Iwan ne sono stati «capi» e mettono a disposizione i terreni per il campeggio estivo dei gruppi. «Abbiamo una prenotazione da Milano – chiude Pistone -. Gli scout sono sempre alla ricerca di spazi e noi siamo qui».