ItaliaOggi, 15 novembre 2017
Sepoltura in trasferta nella città a guida M5s. Nei due cimiteri di Venaria (Torino) non ci sono più loculi per tumulare i propri cari
Il posto fisso non esiste più neanche da morti. Tutto esaurito, loculi finiti: per seppellire i loro cari, i cittadini di Venaria, comune in provincia di Torino amministrato dal M5s, saranno costretti a vagare per i cimiteri dei paesi limitrofi. Per l’opposizione si tratta di una vera e propria emergenza. Per il sindaco grillino, Roberto Falcone, è una strumentalizzazione politica. Inoltre, l’amministrazione ha annunciato che presto, nella città della Reggia, saranno individuati nuovi spazi per la sepoltura dei defunti.
A Venaria ci sono due cimiteri: quello principale e quello di Altessano. In quest’ultimo non c’è più un loculo libero. In città, invece, ne sono rimasti otto, più una quindicina per le bare più grandi. Tra l’altro, alcune zone sono transennate per ragioni di sicurezza. Una condizione che, nel giorno della commemorazione dei defunti, aveva obbligato il sindaco Falcone a chiudere parte del campo santo. «Mi rendo conto che sia estremamente impopolare», aveva detto il primo cittadino prima del 2 novembre, «ma per un sindaco la sicurezza dei propri concittadini ha la priorità. Per 40 anni s’è ignorata la necessità di fare manutenzioni ordinarie e straordinarie. Non si tratta di nulla di speciale, ma solo di responsabilità».
Parole che non avevano placato la minoranza. Che, ora, è tornata ad attaccare la giunta Falcone per il limite dei posti nei cimiteri. «Da tempo abbiamo invitato l’amministrazione grillina a prendere provvedimenti», ha incalzato l’esponente del Gruppo misto, Salvino Ippolito, insieme col presidente del Comitato salvaguardia defunti di Venaria, Valter Perin. «Adesso i venariesi saranno costretti a vagabondare nei comuni limitrofi alla disperata ricerca di un loculo libero, per di più dovendo sopportare costi pari al doppio del valore, compresi fra i 9 e i 10 mila euro. Sempre che ci sia la possibilità». «Con troppa presunzione s’è voluta incentivare la cremazione, facendo una scelta al ribasso sull’ampliamento del cimitero», ha sottolineato il rappresentante della lista Per Venaria insieme, Pino Capogna. Un altro civico, Alessandro Brescia, ha invocato ribaltoni nell’amministrazione. «Hanno perso due anni e mezzo per avventurarsi in improbabili richieste di restituzione dei loculi da parte dei cittadini. Provvedimento difeso anche dal vicesindaco, Alberto Castagno.
Oggi raccogliamo i frutti di tale inadeguatezza politica e amministrativa: ad Altessano non ci sono più loculi, nel capoluogo solo otto. Spero che qualcuno abbia il buon senso di dimettersi».
Per Falcone, l’opposizione esagera. «Anche perché stiamo amministrando da appena due anni e, se siamo arrivati a questo punto, forse c’è stata una programmazione errata già un po’ prima», ha spiegato l’esponente del M5s all’edizione locale della Stampa, che ha stimato come a Venaria muoiano dalle 280 alle 320 persone l’anno. «Un certo modo di fare politica mi sconcerta», ha proseguito Falcone. «E poi non c’è alcuna emergenza, dato che, per le sepolture in terra, ci sono ancora spazi».
Il vicesindaco Castagno, invece, ha illustrato i provvedimenti varati dall’amministrazione. «Nel consiglio comunale di dicembre approveremo la realizzazione di un blocco di 144 loculi nel cimitero del capoluogo», ha annunciato Castagno. «A gennaio, inoltre, sarà disponibile un’altra quarantina di spazi ad Altessano, che ora erano vuoti perché richiedevano manutenzione».