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 2017  novembre 11 Sabato calendario

CasaPound chiede di essere indagata: «Provate che abbiamo legami coi clan»

Ha convocato una conferenza stampa, CasaPound, per ribadire che non ha nulla a che vedere con gli Spada. Roberto Spada, l’aggressore del giornalista della trasmissione tv Nemo, non è un loro militante e CasaPound, pur ritendendo l’aggressione un atto ignobile, risponde solo delle proprie azioni e di quelle dei suoi militanti. Non è il caso di Spada, che in passato aveva fatto il suo endorsement elettorale al M5S. Per questo il vicepresidente della tartaruga frecciata, Simone Di Stefano, chiede che «la magistratura apra un fascicolo su CasaPound e i rapporti con il clan Spada», affinché venga chiarito una volta per tutte come stanno le cose. Perché Di Stefano, e con lui il neoeletto consigliere di Cpi a Ostia, Luca Marsella, non hanno nulla da nascondere e sono pronti a dimostrarlo in inchieste giudiziarie e parlamentari. Inoltre, secondo Di Stefano, «non basta un post su Facebook per determinare un legame con noi». Perché da quanto è emerso finora, a testimoniare l’esistenza di un rapporto tra Marsella e Roberto Spada, che non è mai stato indagato, sarebbero solo alcuni post e commenti sui social. «Se a Ostia c’è la mafia lo deve dire la magistratura, non lo può dire la politica né il giornalismo». 
Che Ostia sia ormai terra di nessuno lo dimostrano le cronache «non è certo colpa nostra se ci siamo solo noi», chiosa Di Stefano. Non esiste alcun centro di aggregazione sociale e le istituzioni non sono presenti. A parte la palestra degli Spada dove si è consumata l’aggressione. «Al netto di attività criminali della famiglia Spada, la palestra è l’unico presidio sociale sul territorio, ed è l’unico posto dove i bambini possono andare a fare attività, anche a livello gratuito». Inoltre pare che la Femus Art School, palestra legalmente riconosciuta non da CasaPound ma dalla varie federazioni, abbia sempre aderito alle manifestazioni che a Ostia si svolgono in occasione del 25 aprile, dove accanto alla festa della liberazione viene organizzata la festa dello sport. Basta una semplice ricerca su internet per vedere che l’associazione che gestisce la palestra in questione figura tra i partecipanti. «A questo punto anche l’Anpi, i partigiani d’Italia, dovrebbero essere accusati di difendere la mafia visto che hanno coinvolto la palestra in tali manifestazioni», conclude Di Stefano. 
Luca Marsella interviene infine sul ballottaggio : «Andate al mare anche se c’è brutto tempo». E per Carlotta Chiaraluce, che ha raccolto il maggior numero di preferenze, entrambe le candidate hanno condotto «una campagna diffamatoria nei nostri confronti». Perciò, nessun apparentamento.