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 2017  novembre 13 Lunedì calendario

Dalla piscina veterinaria alla beauty farm per cani. Il quartiere? È «bestiale»

In via Montenapoleone l’elegante padrona con il bassotto al guinzaglio si ferma davanti alla vetrina di Gucci ed esclama: oh, my god! Entra nel negozio e dopo un po’ esce con una grande busta. Cosa avrà comprato? Mistero. Con un gesto della mano, proprio come si vede nei film, ferma un taxi. E noi – per non esserle cinematograficamente da meno – ordiniamo all’autista: «Segua quel taxi». La vettura con la bella passeggera bassotto-munita si blocca in via Appiani, l’unica strada di Milano quasi interamente occupata da negozi dedicati ai cani. Non è quindi casuale che qui il precedente montenapoleonesco oh, may god possa trasformarsi in un appianesco oh, my dog. Intanto la nostra signora è giunta davanti all’altezza del civico 9/11. Lei scende dal taxi col quadrupede zampettante e, con incedere sofisticato (andatura tipica tanto della padrona quanto dell’animale) entra nel «Dog Model» di Luciana Boi, centro specializzato in «toelettatura» e molto altro: «bagni medicati, tosature, tagli a forbice, stripping, trattamenti nutritivi». La curiosità è tanta. Ci intrufoliamo anche noi e chiediamo della titolare. La signora Boi cortesemente ci spiega che «quest’anno va di moda il taglio asian style che consiste nel lasciare in alcune parti il pelo molto raso e in altre molto lungo». Insomma, quello che accade anche ai tagli di molti giovani (umani) che si lasciano la cresta centrate folta e le basette rapate a zero. Della serie: un taglio da cani. 
Confortati dalle illuminanti delucidazioni della signora Boi, ci trasferiamo dinanzi alla vetrina di «Carlotta Pet Shop», ingombra di ogni ben di dio. «Siamo qui da 20 anni – ci racconta Giovanna Catelani che, con la sorella, gestisce il negozio -. Con i nostri clienti si è instaurato un rapporto quasi familiare. Il nostro amore comune per gli animali facilita i rapporti. Recentemente abbiamo fatto anche una colletta per aiutare una gattara che si trovava in difficoltà».
Dirimpetto a «Carlotta Pet Shop» troneggia l’insegna della «Clinica Veterinaria S. Angelo», un’autentica istituzione in zona. La vetrina è ricoperte da foto di cani e gatti, impossibile tirare dritto senza fermarsi ad ammirarli. Ma il pet-shopping della signora col bassotto è frenetico e non c’è tempo per i romanticismi. Il suo – e il nostro – tour quindi prosegue alla volta di un altro must di via Appiani: la palestra «Idro-fisio-vet», specializzata in fisioterapia e idroterapia per cani con tanto di «piscina di primo livello per il «corso di acquaticità» e di «secondo livello» per il master «nuotiamo insieme». Qui l’accoglienza non è delle migliori. Suoniamo il campanello ma la porta resta aperta a metà e veniamo subito liquidati con un perentorio: «Non possiamo farla entrare, abbiamo il negozio pieno di cani»; in effetti in sottofondo si sente abbaiare forsennatamente, forse il nuoto innervosisce qualche cliente peloso. 
Tampinando la nostra padrona (nulla di volgare, ci mancherebbe altro) ci ritroviamo così davanti alla vetrina cinque stelle di «True Live, luxury pet accessories», insomma non un negozio per cani qualsiasi ma per amici dal pedigree blasonato. Nel negozio incontriamo una ragazza di colore. È bellissima e sta scegliendo un cappottino con strass per il suo barboncino. Gli scaffali sono ingombri di ciotole, guinzagli, abbigliamento per cani dal sangue blu con padroni che non badano a spese.
Il nostro tour de force nel «distretto» milanese dei cani è finito. La padrona con bassotto risale in taxi, sparendo nel traffico. Noi proseguiamo a piedi. 
Alla fine di via Appiani sentiamo un odore un po’ strano. Abbiamo appena pestato una cacca, di cane ovviamente. Dicono porti fortuna. Dicono.