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 2017  novembre 13 Lunedì calendario

Gene Gnocchi, slide tragicomiche tra vaccini e crisi finanziaria

A tre anni da La vita condominiale di Johnny Depp, Gene Gnocchi torna protagonista a teatro con Il procacciatore. Scritto a quattro mani con Simone Bedetti, lo spettacolo si prepara ad affrontare un tour che proseguirà fino ad aprile e farà il suo debutto ufficiale a Milano (dal 29 novembre al Teatro Franco Parenti).
«Il procacciatore – spiega il comico – è un conferenziere che dispensa speranze, e lo fa affrontando in chiave ironica temi d’attualità, dai vaccini al veganesimo, dalla crisi finanziaria alla politica estera. Per illustrare i suoi argomenti ricorre a una serie di slide, che governa tramite una app del suo telefonino». A un certo punto, però, la app impazzisce «e comincia a mostrare al pubblico i messaggi privati destinati al conferenziere, il quale si ritrova nell’imbarazzante situazione di non dover interrompere l’incontro e risolvere allo stesso tempo un imprevisto dalle dimensioni sempre più tragicomiche...».
L’idea dello spettacolo «mi frullava in testa da tempo. Poi l’anno scorso, a una convention dove presentavo degli strampalati prodotti assicurativi, mi è arrivato sul telefono un messaggio che ha cambiato il rapporto tra me e il pubblico, dandomi lo spunto che cercavo». Il progetto accompagna un momento professionale molto positivo per Gnocchi, subentrato a Maurizio Crozza nella copertina di «diMartedì», il talk di Floris in onda su La7. Temeva il confronto? «Crozza e io abbiamo modelli espressivi differenti, ho proposto la cifra comica che mi appartiene. Mi sembra che gli ascolti dicano che stiamo andando piuttosto bene».
Gnocchi è anche un apprezzato scrittore (da giovedì sarà disponibile il suo nuovo libro Il petauro dello zucchero, edito da La nave di Teseo, un «dizionario essenziale per affrontare, ridendo, i paradossi della vita moderna»): «Scrivo tutti i giorni, piccole cose che non verranno mai pubblicate. Note, impressioni, poesie». Proprio ai poeti, sostiene, affiderebbe il timone della vita politica, «perché a differenza dei rappresentanti di governo, che ormai puntano solo ad apparire in tv, sanno quali sono le piccole cose della vita».
Il suo preferito tra i nuovi comici? «Penso sia bravissimo il livornese Giovanni Bondi, ma ho un debole per Corrado Guzzanti: il suo “Il caso Scafroglia” era veramente esilarante». Altre grandi passioni del comico sono la musica («Ho una garage band, si chiama I figli di Renzi, quando siamo sul palco annunciamo il pezzo e poi non lo facciamo») e il calcio, che in gioventù ha giocato a livello professionistico. Azzarda un pronostico per la partita di stasera: «Un mondiale senza l’Italia? Non se ne parla nemmeno. Se ci giochiamo il Mondiale, che cosa facciamo a giugno e luglio?».