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 2017  novembre 13 Lunedì calendario

Francesco fa la crociata anti-fumo, ma si diventa santi anche col sigaro

Le immagini del fantasioso Pio XIII di Paolo Sorrentino, alias Lenny Belardo, sono fin troppo recenti: il giovane pontefice ultraconservatore riceve in Vaticano i suoi ospiti fumando una sigaretta dopo l’altra, incurante delle loro reazioni.
Nella realtà, invece, è l’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, a farsi notare per la sua smodata passione per le bionde: due pacchetti al giorno di Ms, per l’occasione ribattezzate “Maria Santissima”. Quando nel 2015 san Gennaro impiegò dieci ore per fare il miracolo del sangue, Sua Eminenza Sepe si concesse pure una battuta personale: “In dieci ore ho fumato mezza sigaretta, questo è il vero miracolo”. La notizia francescana della settimana scorsa è dunque questa: papa Bergoglio ha detto basta con le sigarette in Vaticano. Fumo come vizio ma anche come business.
Detto che il catechismo della Chiesa cattolica vieta l’abuso del tabacco, non l’uso, in nome della temperanza; finanche la svolta salutista del pontefice argentino è stata accolta con le solite critiche dai siti tradizionalisti. Non solo. A fronte del divieto bergogliano è stata rilanciata un’originale reliquia di San Pio X (nella foto), papa Giuseppe Sarto regnante dal 1903 al 1914, autore dell’enciclica contro gli “errori” del modernismo. Papa Sarto fumava il sigaro e un mozzicone è oggi conservato in un santuario. C’è pure l’autentica dell’allora cappellano particolare di Sua Santità, monsignore Giovanni Bressan: “Sigaro usato da S. S. Pio X la sera del 10 luglio 1909 dopo la cena, alle ore 10 circa pom. Era la seconda volta che fumava dopo l’elevazione al Sommo Pontificato. E fu anche l’ultima”. Pio X continuò però a “tabaccare”, cioè a godersi le tradizionali “prese” di tabacco da fiuto, passione questa che ebbe persino padre San Pio da Pietrelcina.
Un altro pontefice fumatore elevato agli onori dell’altare fu Giovanni XXIII, che la sera si concedeva una sigaretta mentre guardava il telegiornale. Paolo VI, al momento solo beato, fu infine un papa ex fumatore tollerante con gli ospiti tabagisti, cui procurava un posacenere. E quando denunciò il “fumo di Satana” nella Chiesa si riferiva a ben altro.