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 2017  novembre 10 Venerdì calendario

Solo la crisi catalana può rallentare la corsa economica della Spagna

La Spagna continua a crescere più delle altre grandi economie dell’Eurozona. Si avvia verso il quinto anno consecutivo di espansione e ha recuperato i livelli di attività che aveva prima della grande crisi. Il Pil chiuderà il 2017 con un incremento del 3,1% e per il 2018 la Commissione Ue indica un aumento del 2,5 per cento. 
Ma gli elementi di rischio per l’economia persistono: il debito al 98,4% del Pil, il deficit ancora sopra l’obiettivo del 3%, la disoccupazione al 17,4 per cento. E la stabilità economica potrebbe essere compromessa dallo scontro tra Madrid e Barcellona, dall’incertezza provocata dalle rivendicazioni della Catalogna, la regione più ricca del Paese che da sola vale il 20% del prodotto interno lordo.  
«Le reazioni dei mercati ai recenti eventi in Catalogna sono rimaste contenute», spiega la Commissione europea aggiungendo che, tuttavia, «i futuri sviluppi potrebbero avere un impatto sulla crescita della Spagna», anche se «non è ancora possibile stabilire con quale intensità». Bruxelles conferma l’allarme del Fondo monetario, ma per il momento preferisce non quantificare gli effetti della questione catalana e anzi migliora le stime di crescita sul Pil, allineandosi di fatto con quelle fornite dal governo di Mariano Rajoy per il 2017 e mostrandosi più ottimista per il 2018 di due decimi di punto. «L’impatto macroeconomico della crisi catalana è molto limitato per non dire insignificante», ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, precisando di non riferirsi «all’impatto politico locale», ma «alla Spagna, all’Europa e all’euro».
Il governo spagnolo ha mostrato anche ieri molta preoccupazione per la situazione in Catalogna. «Sta frenando il turismo, sta condizionando l’attività delle imprese e sta avendo un impatto sugli scambi commerciali. Abbiamo dati allarmanti e potremmo essere costretti a tagliare ancora le stime di crescita», ha detto Rajoy. Mentre Carles Puigdemont è in esilio a Bruxelles e continua l’inchiesta su tutti i leader catalani che hanno sostenuto la dichiarazione di indipendenza, la campagna elettorale in vista del voto del 21 dicembre è entrata nel vivo e Madrid ha tutto l’interesse a sottolineare i rischi che vengono dalla Catalogna.
«Sono elezioni molto importanti, è molto importante che ci sia una partecipazione massiccia», ha detto Rajoy che sarà a Barcellona domenica. Secondo gli ultimi sondaggi, la coalizione dei partiti indipendentisti potrebbe ottenere il 47% dei voti, pochi di meno rispetto al 2015, ma potrebbe conservare una maggioranza risicata nel Parlamento catalano. Sarà poi da vedere se tra Barcellona e Madrid prevarrà il dialogo o si andrà di nuovo allo scontro frontale. Con conseguenze del tutto diverse anche per il Pil.