la Repubblica, 10 novembre 2017
Di cosa si parla a Londra. Scotland Yard e lo strano caso del serial killer dei gatti
Da mesi la polizia di Londra dà la caccia a un serial killer che sparge il terrore nei sobborghi della capitale. Le vittime non sono esseri umani, ma l’orrore è lo stesso indescrivibile: a cadere sotto i colpi del feroce assassino sono i gatti. Gatti domestici, perché sotto il Big Ben praticamente non ce ne sono di randagi: un po’ per via delle migliaia di volpi nascoste in parchi e giardini, un po’ per le condizioni climatiche. Il misterioso killer rapisce micetti nelle vicinanze delle case in cui vivono e poi li uccide. I corpi mutilati dei poveri felini vengono rinvenuti dopo qualche giorno. La popolazione è costernata. Un’associazione ha messo una taglia di 10mila sterline per informazioni utili a individuare l’autore degli efferati crimini, che in base alle leggi sulla crudeltà contro gli animali possono comportare una pena di 5 anni di carcere. I giornali lo hanno soprannominato il Croydon cat killer, perché colpisce soprattutto intorno al quartiere così chiamato, a sud del Tamigi. Dove nei giorni scorsi ha fatto a pezzi anche un coniglio di razza, di proprietà di una bambina, lasciandone il corpo nella gabbia in cui era tenuto: «Soltanto un mostro può compiere una cosa del genere», dice la donna che lo ha ritrovato. Per Scotland Yard è tutta opera della stessa persona. Come scriveva Dino Buzzati, «una specie di demonio si aggira dunque per la città, invisibile, e sta forse preparandosi a nuovo sangue». E in questo caso non è il terrorismo.