la Repubblica, 10 novembre 2017
Ostia, fermato Spada insulti ai cronisti. «Siete degli avvoltoi»
ROMA Una pioggia battente accompagna l’arresto di Roberto Spada. Esce scortato da sei carabinieri da un palazzone di mattoni rossi a Nuova Ostia, la fetta di territorio che controlla il suo clan, quello capeggiato dal fratello Carmine, ribattezzato Romoletto. L’accusa è di violenza privata e lesioni aggravate dal metodo mafioso. Alle 16.40 la strada è deserta, ci sono solo tre auto dei militari e i giornalisti con qualche troupe al seguito: «Ti sei pentito per quello che hai fatto?» domanda un cronista a Spada. Lui non risponde mentre entra nella Seat Leon dei militari. Nel frattempo da un terrazzo si affaccia un uomo: «Avvoltoi», grida ai giornalisti. «Merde!». E ancora «vergognatevi». «Vergognarci noi?», replica un cronista. L’uomo risponde facendo vedere il dito medio e si infila in casa.
La solidarietà attorno al clan è solida. Poche ore dopo i fedelissimi degli Spada si riuniscono nel bar di Roberto, il Music. Diversi videomaker battono la zona e di fronte ai riflettori si celebra una sorta di processione con gli amici di “Roberto” che vogliono dire la loro: «È un bravo ragazzo», dice uno. «Se ha dato la capocciata al giornalista avrà avuto le sue buone ragioni». «Mi ha aiutato a ottenere l’invalidità – spiega un altro – e io sono pure straniero». Alla solidarietà si alterna l’omertà. Il silenzio ha il viso di un paio di anziane che incuriosite si avvicinano alle telecamere e chiedono «cosa è accaduto?». Quando gli viene detto che è stato arrestato Roberto Spada replicano spaventate, «no non lo conosciamo, non riprendeteci per piacere».
Adesso gli inquirenti stanno cercando di identificare il complice di Spada. Una sorta di guardaspalle che martedì l’avrebbe spalleggiato mentre picchiava il giornalista di Rai2 Daniele Piervincenzi.
Soddisfatto per l’arresto di Spada è il ministro degli Interni, Marco Minniti.«È la dimostrazione che in Italia non esistono zone franche. Ringrazio la procura di Roma l’Arma dei carabinieri» per l’operazione condotta.
Anche Franco Gabrielli, il capo della polizia, è intervenuto sul fermo. «È un fatto di una gravità eccezionale che dimostra che quel territorio (Ostia, ndr) ha bisogno ancora di essere oggetto di attenzioni, di misure significative che noi continueremo a prendere con particolare incisività».