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 2017  novembre 10 Venerdì calendario

L’amaca

Il ricco dibattito sulle molestie (e affini) si arricchisce, grazie a Carla Bruni, di un elemento fondamentale, e fin qui ingiustamente ignorato: la conquista millantata. «Trump racconta di avere avuto una relazione con me, ma non è vero. E vale per tante altre». Neppure sfiorate con un dito, eppure messe nel carniere. Dicerie di cacciatori, che per farsi grossi vantano prede mai centrate e a volte neppure mai avvistate. Ma le donne non sono fagiani, e parlano. Specie se hanno l’uso di mondo di Carla Bruni, possono parlarne, di queste cose basse, con divertimento, e considerati i due protagonisti: con un comprensibile sentimento di superiorità.
Alla luce dell’irridente serenità di madame sarebbe da valutare meglio, in casi come questi, chi è la parte offesa. Certo la donna, esposta nella bacheca del seduttore a chiacchiere, può lamentare l’uso strumentale che viene fatto della propria persona e della propria privacy. Ma il maschio, così protervo e al tempo stesso così puerile da inventarsi una fama posticcia di predatore, ne esce anche peggio, una macchietta da bar sport. Uno che si appende da solo al suo chiodo, dal quale penzola, lui sì, come un fagiano.