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 2017  novembre 09 Giovedì calendario

La guerra al jihad è costata 5.600 miliardi dal 2001 a oggi

Dal 2001 gli Stati Uniti – per le guerre alle quali hanno partecipato in tutto il mondo – hanno speso 5.600 miliardi dollari. Lo rivela un nuovo studio del Watson Institute of International and Public Affairs della Brown University.
Il dossiere è stato ripreso dal Wall Street Journal: si tratta di una cifra triplicata rispetto alla stima diffusa quest’anno dal Dipartimento della Difesa americano, che parlava di 1.500 miliardi di dollari.
Il documento riflette anche costi non citati dal Pentagono relativi alle guerre in Afghanistan, Iraq, Siria e Pakistan; le stime includono spese per le cure mediche a lungo termine dei veterani, o le spese di guerra sostenute dal Dipartimento di Stato, dal Dipartimento per la Sicurezza Nazionale e altri. Gli interessi accumulati sul costo dei prestiti per pagare i conflitti potrebbero aggiungere altri 8.000 miliardi di dollari al debito nazionale nei prossimi decenni.
Il problema di fondo è che non sembra affatto che gli Stati Uniti siano in grado di tirare il freno a mano; innanzi tutto per la crisi imposta a livello internazionale dall’estremismo islamico, e per le conseguenze delle scelte ad aprire conflitti che appaiono infiniti, come in Afghanistan.
L’evoluzione dell’Isis ha costretto gli Stati Uniti a prendere posizione con mezzi e truppe in Siria, Iraq, Somalia, Niger, solo per citare i teatri ufficiali; vi sono poi quei teatri di guerra dove le truppe speciali sono impiegate ma non appaiono: costano altrettanto. A confermare che una volta iniziata una guerra è il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: “Dobbiamo essere preparati al fatto che la lotta contro l’Isis sarà la lotta di una generazione. Ci vorrà tempo: l’Isis o qualche suo succedaneo potrebbe essere ancora una minaccia per gli alleati della Nato e per i popoli di altri Paesi. Abbiamo visto in precedenza che le organizzazioni terroristiche, quando perdono su un fronte, iniziano ad agire in modo aggressivo in altre zone”.
E a proposito di Daesh, in Siria i media vicini al regime hanno reso noto che le truppe governative di Damasco hanno completamente accerchiato l’ultima città ancora in mano all’Isis.
La tv Al Manar degli Hezbollah ha annunciato che i soldati hanno circondato la cittadina di Boukamal vicino al confine con l’Iraq.