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 2017  novembre 09 Giovedì calendario

L’amaca

Le cronache di Ostia, con tanto di giornalista pestato da un viceboss di quartiere, danno l’idea della location ideale per una serie tivù a budget molto ridotto: romanzetto criminale. Laddove il noir è dato anche dall’orientamento politico delle bande indigene.
Tra i pochi votanti (l’astensionismo è stato oceanico) l’hanno spuntata la candidata grillina e la candidata della destra (Fratelli d’Italia). Entrambe parlano italiano peggio della Meloni, ma bisogna sapersi accontentare. Piuttosto colpisce che il Pd, sconfitto al primo turno, non dia indicazioni di voto per il ballottaggio. Del resto il gioco di società più diffuso, nella sinistra alla frutta, è trascorrere il dopocena chiedendosi quale esito elettorale sia il più nefasto, se una vittoria grillina o una vittoria berluscona. Non so per il Pd, ma certamente per il paese (in posti come Ostia soprattutto) credo sia molto peggio una vittoria berluscona, fortemente virata al nero. Quanto al Pd: in un momento di supremo caos come questo, almeno il buon vecchio antifascismo darebbe un aiutino a ritrovare una fisionomia riconoscibile. Poi se i grillini, che odiano tutti, non ricambiano, pazienza. Le cose giuste non si fanno per averne un tornaconto.