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 2017  novembre 07 Martedì calendario

Se non arrivi a novant’anni è colpa tua

Oltre al debito pubblico e alle tasse, in Italia aumentano anche loro: i novantenni, che dall’inizio del nuovo millennio sono raddoppiati, passando da poco più di 400mila nel 2002 ad oltre 726.800 oggi (1,2% della popolazione). Un fenomeno, quello dell’ultrainvecchiamento della popolazione, che riguarda i Paesi più sviluppati e che si è manifestato a partire dalla seconda metà del secolo scorso. Continuando di questo passo si stima che fino al 2050 gli ultranovantenni aumenteranno di ben 6 volte fino ad oltrepassare i 71 milioni, gli ultracentenari invece avranno raggiunto la quota di 3,2 milioni. Se oggi ci stupiamo ancora davanti a chi spegne ben 100 candeline sulla torta, tra qualche anno non ci sembrerà così eccezionale. Nel Bel Paese, infatti, dal 2002 al 2015 i centenari sono triplicati, passando da 5.650 ad oltre 19 mila. 
Il boom di novantenni si accompagna alla nascita di un nuovo tipo di anziano: social, attivo, dinamico, autonomo, persino sportivo. Proprio come Pierina Tumiatti, classe 1923, rosignanese, che si è aggiudicata la medaglia d’oro alle Olimpiadi di ciclismo per over 50, tenutesi a Marinella di Cutro, in provincia di Crotone lo scorso settembre. La signora, che allena anche la mente ripetendo ingredienti e dosi delle sue ricette di cucina, ha dichiarato di andare in palestra due volte alla settimana e di camminare in acqua per un’ora alle prime luci dell’alba, per poi tornare a casa in sella alla sua amata bicicletta. Pierina, che non segue diete particolari mangiando un po’ di tutto, ha svelato il suo segreto per mantenersi in forma: «Basta tenersi sempre impegnati, evitando la pigrizia». In fondo, si invecchia davvero solo quando si smette di affrontare la vita con ottimismo e leggerezza, quando ci si arrende e si cessa di proiettarsi in avanti. 
Di sicuro, la vita da novantenni in una società che ha esaltato la giovinezza fino al punto di renderla un valore, quantunque effimero, non è facile. Per essere vecchi oggi ci vogliono le palle nonché la consapevolezza del fatto che, per vivere a lungo, la vecchiaia è un percorso obbligato, da benedire più che da maledire. Insomma, qualcosa per cui essere grati, non un demerito né una dannazione. 
Davanti a questi evidenti cambiamenti demografici forse dovremmo modificare il nostro approccio alla vecchiezza. La longevità in Italia non viene vista come un bene, bensì quasi come un male. «Gli anziani aumentano», «le nascite diminuiscono», «ci avviamo ad essere un Paese vecchio», «siamo finiti». Sono queste le osservazioni più diffuse. Eppure gli anziani rappresentano una risorsa, non un problema, anche all’interno delle famiglie. 
Dan Buettner, esperto di longevità, nel corso di una conferenza ha affermato che il vero segreto della lunga vita degli abitanti della provincia di Nuoro, dove c’è una delle più alte concentrazioni a livello mondiale di ultracentenari, risieda, a suo avviso, nel modo in cui essi organizzano la loro società e, in particolare, nella cura con la quale trattano gli anziani. «In Sardegna più vecchio diventi più uguaglianza ottieni, e più sei apprezzato per la tua saggezza. Andate nei bar dell’isola, invece di trovare appeso al muro il calendario con i nuovi costumi da bagno, troverete la foto del centenario del mese. Questo fa sì che l’aspettativa di vita cresca di 4-6 anni e fa bene anche ai figli di queste famiglie, che dimostrano un minor tasso di mortalità e di malattie», ha dichiarato Buettner, che ha sottolineato come anche gli ultracentenari dell’arcipelago di Okinawa, in Giappone, vivano a lungo non solo per la loro dieta a base di frutta e verdura e per il fatto che mangiano poco, ma anche per il loro stile di vita. «L’isolamento uccide. Se sei nato ad Okinawa, sei cresciuto in un sistema in cui ti ritrovi automaticamente una mezza dozzina di amici che ti faranno compagnia per tutta la vita... Quando si parla di longevità non ci sono soluzioni rapide. Ma se ci pensate, i vostri amici rappresentano delle occasioni d’avventura a lungo termine e quindi, forse, trovare amici è la cosa più sensata da fare per aggiungere più anni alla vostra vita e più vita ai vostri anni», ha spiegato l’esperto, il quale è convinto che solo il 10% dei fattori che determinano la lunghezza della nostra vita sia genetico.