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 2017  novembre 08 Mercoledì calendario

Twitter, al via la rivoluzione dei 280 caratteri

Dopo un’inattesa trimestrale che ha ridato ossigeno e speranze ai suoi azionisti, Twitter si gioca la carta della rinascita sul versante tecnologico. Ieri sera, alle 22 italiane, la società di Jack Dorsey ha introdotto la possibilità di scrivere tweet più lunghi, raddoppiando la quantità di caratteri a disposizione degli utenti: 280 e non più 140. Una mossa che la società con sede a Market Street (San Francisco) aveva annunciato lo scorso 27 settembre, quando proprio il Ceo, Jack Dorsey, aveva postato il primo tweet da 280 caratteri: «È un piccolo cambiamento ma un grande passo per noi», aveva scritto Dorsey, rilanciando un blogpost che annunciava l’imminente modifica. E dopo poco più di un mese di test, la piattaforma è stata aggiornata e rilasciata.
Per quanto possa sembrare strano, quella del raddoppio dei caratteri è una carta molto importante per il futuro di Twitter. I recenti problemi finanziari, il tremendo 2016 che ha visto coinvolto il social network in decine di trattative per la cessione poi svanite nel nulla, sono tutti aspetti legati a un collasso abbastanza grave nei numeri di utenti e nel tempo di utilizzo della piattaforma. Per questo Dorsey ha deciso di riaprire la partita puntando sul problema di base: tornare a essere attrattivi. Secondo indagini interne a Twitter, con 280 caratteri a disposizione la possibilità che un utente twitti con maggiore frequenza si alza. «Storicamente – è scritto nel comunicato della società – il 9% dei Tweet in inglese raggiunge il limite dei caratteri disponibili. Questo dato ben riflette la difficoltà di concentrare un pensiero all’interno di un Tweet, elemento che spesso si traduce in una grande quantità di tempo spesa nel modificare il testo o, spesso, addirittura nell’abbandonare il Tweet prima di inviarlo. Con l’espansione del limite dei caratteri, questo problema è stato ampiamente ridotto. Una maggior disponibilità di spazi rende molto più facile per le persone esprimere i propri pensieri in un Tweet». Il nuovo Twitter, dunque, punta forte sull’engagement dell’utente. E vuole ripartire da qui.