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 2017  novembre 08 Mercoledì calendario

L’amaca

Dire che il livello del personale politico è molto basso è di moda. Così di moda che verrebbe voglia di sostenere il contrario. Poi però bastano una ventina di minuti di dichiarazioni post-voto per soffocare spietatamente ogni illusione. Frasette brevi, spesso minate da un forte accento dialettale, gongolanti in eccesso se si è vinto, malamente stizzite se si è perso. Mai qualcosa di pensieroso o di generoso (perfino i calciatori dicono a volte: «Abbiamo perso perché loro sono stati più bravi»). Oppure qualcosa di sorprendente, di divagante, tipo «da domani mi dedico alla mia unica passione, che sono le onde gravitazionali». No. Implacabilmente, si rinfacciano cose al rivale e ci si vanta di avere comunque ragione, come in prima media.
Ecco: come in prima media. Come se non ci fossero più adulti a fare la politica. Come se fossero tutti ragazzini litigiosi, il grillino che dice «scemo! scemo!» a quello del Pd, quello del Pd che gli risponde «chi lo dice lo è cento volte più di me». (Nel frattempo: vince la destra). Ci hanno fatto una capa tanta, negli ultimi vent’anni, per dirci che la politica, ormai, è comunicazione. Dispiace far notare, a conti fatti, che i politici comunicavano molto meglio quando la comunicazione non era ancora stata inventata.