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 2017  novembre 06 Lunedì calendario

Il vero impero di Sua Maestà, case e beni per mezzo miliardo

LONDRA. È una somma relativamente modesta, quella investita dalla regina Elisabetta nel paradiso fiscale delle isole Cayman attraverso lo studio Appleby: 7 milioni e mezzo di dollari. I portavoce della famiglia reale, interrogati dal Guardian, partner dell’Espresso nella squadra dei Paradise Papers, affermano che Sua Maestà non è obbligata a rivelare i dettagli dei suoi investimenti privati, ma paga «volontariamente» le tasse anche su queste entrate, che le avrebbero sinora fruttato 360 mila dollari di profitti. Spiccioli, rispetto al patrimonio complessivo attribuito alla sovrana. Secondo la graduatoria annuale dei più ricchi della terra pubblicata dalla rivista economica Forbes, la fortuna personale di Elisabetta II vale infatti 415 milioni di sterline, quasi mezzo miliardo di euro. La sua ricchezza deriva principalmente dal Duchy of Lancaster, l’immobiliare privata che gestisce i beni della corona britannica (e che ha investito i 7 milioni di dollari nel fondo offshore delle Cayman). Il Ducato di Lancaster è proprietario di 18.454 ettari di terra nel Regno Unito, che comprende palazzi reali come Balmoral in Scozia e Sandringham nel Norfolk, oltre a un folto portafoglio di case a Londra. A parte questo impero immobiliare, il capitale della regina è composto da gioielli, automobili, cavalli da corsa, opere d’arte e fondi. Tutti soldi bene investiti, che faranno aumentare di 6 milioni di sterline il suo reddito annuo da 76 milioni nel 1917 a 82 milioni nel 2018. Lo stato finanzia le spese per Buckingham Palace e per il castello di Windsor, così come per cerimonie e viaggi legati al suo ruolo di capo di Stato: ogni contribuente viene tassato per poco meno di 1 sterlina l’anno per il mantenimento della monarchia.