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 2017  novembre 06 Lunedì calendario

Ostia, 2 su 3 non votano. Seggi allagati e al buio. Avanzata di CasaPound

ROMA Il seggio a lume di candela non s’era ancora mai visto. A Ostia, cuore del X Municipio chiamato alle urne dopo due anni di commissariamento per mafia – 250mila abitanti, quasi quanto Venezia, esteso come Milano – è successo anche questo. Insieme al tracollo dei votanti. E del M5S, che sul litorale alle comunali dell’anno scorso registrò il picco dei consensi e nella notte appare in caduta libera: costretto a un testa a testa con il centrodestra, con cui dovrà giocarsela al ballottaggio. Dove fra due settimane rischiano di risultare decisivi i neofascisti di CasaPound, che con il loro 9%, rispetto al 2016, hanno quadruplicato le preferenze.
Nel pomeriggio, in sei sezioni su 183 è mancata la luce per tre ore e gli scrutatori si sono dovuti attrezzare con moccoli e ceri. Colpa del violento acquazzone che dopo pranzo ha investito Roma Sud, allagando strade ed edifici, compresi quelli in cui si votava, forse scoraggiando molti elettori. Su 185mila aventi diritto, alle urne sono andati soltanto in 67mila, pari al 36%, ben 20 punti sotto le amministrative di 17 mesi fa, quando si doveva eleggere il sindaco e l’affluenza si fermò al 56. Sedici punti in meno rispetto al 2013.
Esattamente lo scenario che i 5S avrebbero voluto scongiurare. Da sempre convinti, come poi è accaduto, che la bassa affluenza avrebbe penalizzato soprattutto il Movimento – che qui partiva altissimo, dal 43,6% del 2016 – e sarebbe stata imputata all’effetto-Raggi: ovvero alla disaffezione scaturita dalla performance non proprio brillante della sindaca e della giunta capitolina dopo un anno e mezzo di governo. Un test di mid- term per l’inquilina del Campidoglio. Con l’asticella fissata stavolta volutamente bassa, al 30%, a distanza di sicurezza dagli altri sfidanti: ora che però la grillina Di Pillo, imposta dalla stessa Raggi, sembra viaggiare qualche decimale sotto, tallonata dalla meloniana Monica Picca, potrebbero cominciare le fibrillazioni. E una prima resa dei conti interna al M5S.
La deputata Roberta Lombardi, chiudendo la kermesse al lido, l’aveva del resto detto chiaro: «È un test importante, che vada bene o male, noi siamo pronti a raccogliere il segnale che ci darà questa città». E il vento adesso pare volgere a favore del centrodestra, tornato unito dopo la spaccatura alle comunali. La candidata di FdI punta al sorpasso, trainata dalla campagna permanente ingaggiata da Meloni e Salvini. I quali mirano dichiaratamente alla doppietta Sicilia- Ostia per proiettare la coalizione alle politiche di primavera. Chi invece ha vinto la scommessa della riduzione del danno è il Pd, che “scontava” la condanna per corruzione dell’ultimo minisindaco e con il 14% ha evitato la débacle piazzandosi terzo.
Di certo, il nubifragio su Roma non ha agevolato il voto, tra strade trasformate in fiumi, alberi caduti, automobilisti bloccati, acqua negli edifici. Incluse alcune scuole dove erano ospitati i seggi, da cui alcuni elettori sono usciti arrampicandosi sui muri. «Grillo l’aveva detto: Lagos è la città modello da seguire. La Raggi esegue e ha iniziato ad allagare tutto», il twett di Meloni. Che ironizza e prepara lo champagne.