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 2017  novembre 05 Domenica calendario

Di cosa si parla a Parigi. C’era una volta il burro

Non cercate il burro nei supermercati francesi. Non c’è. O, quando lo trovate, sempre pochissimo, ha accanto un messaggio minaccioso: un solo panetto a testa. Provare a farla franca non serve: le casse si sono trasformate in blocchi alla frontiera. Ma come fa il Paese del burro a sopravvivere senza burro? Prima di tutto si chiede il perché di tanto sacrificio. Poi impara a farlo, il burro. Mentre in Rete impazzano ricette di beurre maison, i media offrono diverse spiegazioni sull’improvvisa scarsità. Il primo motivo sarebbe una forte richiesta da parte del mercato internazionale. Non solo l’Europa (nell’ultimo anno in Germania il prezzo del burro è aumentato del 72 per cento), ma anche gli Stati Uniti e la Cina non sono più disposti a rinunciare al croissant. Un secondo motivo potrebbe essere un certo sdoganamento della materia grassa legata ai latticini, di recente considerata salutare; un terzo motivo è che, dalla fine del 2016, per condizioni climatiche poco favorevoli, la raccolta del foraggio ha iniziato a ridursi. Poco foraggio, poco latte. La domanda aumentava, l’offerta diminuiva. Il burro è passato da 3,20 euro al chilo del 2016 a 6,9 euro al chilo nel settembre di quest’anno, dati del Cniel, centro nazionale interprofessionale dell’economia lattiera. Bene, adesso prendete un litro di panna liquida, una frusta elettrica e un pizzico di sale...