la Repubblica, 4 novembre 2017
Di cosa si parla a Londra. Le scolarette in pantaloni
Qualche giorno fa una scuola del Surrey ha annunciato che, se qualcuno dei propri alunni maschi ha dubbi di identità sessuale, avrà il permesso di indossare l’uniforme femminile invece dei calzoni. Per altre ragioni, in Inghilterra è già accaduto che scolaretti vadano a scuola con la gonna: l’estate scorsa, nel Devon, durante una rara ondata di calore, come forma di protesta contro il divieto ai maschi di mettere le braghe corte mentre le femmine, con la sottana, stavano più fresche. Ma l’iniziativa in favore dei diritti degli studenti transgender ha spinto l’avvocatessa Anna Macey a lanciare una campagna contro un’altra forma di discriminazione nell’ambito delle divise scolastiche: il divieto alle ragazze di portare i pantaloni. Letteralmente. «Da più di 40 anni il Regno Unito ha una legge sull’eguaglianza tra i sessi», scrive la nota barrister sul Guardian. «Qualsiasi norma che impedisca a una donna di indossare i calzoni verrebbe giudicata inaccettabile e illecita. Non si capisce perché ciò non debba valere anche a scuola». Vietare alle scolare di mettere i pantaloni è «chiaramente un trattamento sfavorevole e di conseguenza discriminatorio», osserva Macey: i calzoni tengono più caldo d’inverno, sono più pratici, comodi e non pongono problemi di pudore. La prima ragazza che farà causa alla propria scuola per poter portare i pantaloni, prevede l’avvocatessa, vincerà e metterà fine a una regola antiquata ed ingiusta.