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 2017  novembre 06 Lunedì calendario

Sicilia, gli exit poll dànno la vittoria al centro-destra

Se gli exit poll hanno ragione, in Sicilia ha vinto il centro-destra, distanziando di tre punti il Movimento 5 stelle. Il Partito democratico, come era ampiamente previsto, è finito al terzo posto molto distanziato. E in quarta posizione c’è la lista «Claudio Fava presidente - Cento passi per la Sicilia».  

Quando si sapranno i risultati definitivi?
Oggi. Lo spoglio delle urne comincerà alle otto di mattina.  

Come sono le percentuali, in base a questi exit poll?
Musumeci, sostenuto dal centro-destra, sta intorno al 38%. Cancelleri, del Movimento 5 stelle, lo tallona a una quota che s’aggira sul 35. Micari, il coniglio estratto dal cappello da Leoluca Orlando per metter fine alle incertezze del Parito democratico, è terzo con un range 16-20. Claudio Fava, sostenuto dalla sinistra, sta tra il 6 e il 10. Se il centro-destra arriverà veramente primo, bisognerà vedere - per valutare con esattezza la portata della vittoria - come si sono spartiti i voti all’interno della coalizione. Contro un M5s che ha presentato una sola lista, Berlusconi e i suoi alleati si sono fatti avanti con un esercito di trecento candidati distribuiti tra Forza Italia, Udc, Mpa (Lombardo), Cantiere popolare (Francesco Saverio Romano), Lega Nord, Fratelli d’Italia, Energie per l’Italia (Stefano Parisi), Idea Sicilia (Roberto Lagalla). Lo studio della distribuzione dei voti all’interno di questo schieramento servirà a farci capire la forza di Forza Italia e la possibilità che, nel derby interno, Berlusconi abbia la meglio su Salvini. Certo, in Sicilia avrà certamente la meglio sul capo leghista. Ma di quanto? Interessante anche l’esito della Meloni, che viene in genere data forte a Roma, ma debole fuori dalla capitale. E c’è curiosità anche intorno al movimento di Parisi, battuto di un soffio alla corsa per sindaco di Milano, e intenzionato a portare il suo Energie per l’Italia
in Parlamento.  

Come bisogna valutare il risultato di Grillo?
È un grande risultato, anche se arriverà secondo. Nel 2012 il M5s candidava sempre Cancelleri e prendeva il 18,17% dei suffragi. Siamo intorno al 35, quasi il doppio, nonostante la Raggi, la Appendino e gli altri guai dei sindaci pentastellati. Non so che cosa dirà Grillo, ma è un risultato enorme. È la conferma che se nel Pd non fanno qualcosa, il duello a livello nazionale sarà sul serio tra il centro-destra - che però deve riuscire a restare unito - e il Movimento 5 stelle.  

Il Pd invece è andato male.
È andata male anche la sinistra di D’Alema, Bersani e Sinistra italiana, che non sembra aver superato il 10 per cento. Questo risultato incoraggerà forse le idee venute fuori negli ultimi tempi: primarie di coalizione tra tutti i soggetti che abitano in questa zona del campo e disponibilità di Renzi a non candidarsi premier per Palazzo Chigi. Le elezioni politiche, se a sinistra si raggiungesse un accordo simile, dovrebbero slittare a maggio. Sono tutte valutazioni da rivedere oggi, quando finalmente si passerà all’esame dei voti veri.   Ma non potevano fare lo spoglio delle schede non appena chiuse le urne, come succede in tutto il mondo?
In Sicilia non è così da undici anni. Lo spoglio s’è fatto il giorno dopo nel 2006, nel 2008 e nel 2012. Appena eletto, cinque anni fa, Crocetta aveva detto che avrebbe cambiato la legge. Invece, niente. La Sicilia è una delle cinque regioni a statuto speciale, e questo statuto è talmente speciale che in tema di elezioni, una volta tanto, non comanda il ministero dell’Interno, ma la Regione stessa.   È vero che la chiusura notturna potrebbe favorire qualche furbata? Gente che si introduce dalle finestre e manomette le urne...
Beh, intanto Grillo ha approfittato della situazione per parlare, cosa proibitissima dopo la mezzanotte del venerdì (una regola che a memoria infranse solo Celentano, parlando di sabato sera in televisione fa contro il referendum sulla caccia che si sarebbe svolto il giorno dopo: una storia di trent’anni fa). Ha preso al balzo proprio la faccenda delle urne sigillate fino a stamattina alle otto e ha scritto sul suo blog che i siciliani devono scegliere tra un mondo e l’altro... segnano il territorio come i cani. E noi che guardiamo l’orizzonte. Sinistra Italiana però sostiene che il voto del 2008 fu falsato proprio per colpa delle urne chiuse. Il ministro degli Interni, Marco Minniti, già nei giorni scorsi aveva inviato una nota ai prefetti per chiedere di «attenzionare» (sic) i «momenti più delicati del voto e dello scrutinio dove più spesso si verificano irregolarità».