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 2017  novembre 04 Sabato calendario

Difesa, più spese militari e meno per la sicurezza

Quattro novembre, festa delle Forze Armate. I militari festeggiano e ne hanno ben d’onde, perché quest’anno c’è un aumento dei fondi alla Difesa come non si vedeva da anni. I dati provvisori degli allegati tecnici al disegno di legge di Bilancio 2018, analizzati dall’Osservatorio Milex sulle spese militari italiane, mostrano un incremento annuo del 3,4% (circa 700 milioni) del budget del ministero della Difesa, che passa dai 20,3 miliardi del 2017 ai quasi 21 miliardi del 2018. Un aumento che rafforza la tendenza avviata due anni fa: +8% (circa 1,6 miliardi) rispetto al 2015.
Analizzando il dettaglio delle voci di spesa per il 2018, spicca un aumento del 10% dei fondi ministeriali per l’acquisto di nuovi armamenti – insieme ai costi di esercizio per la loro manutenzione – e una diminuzione del 5% delle spese per la sicurezza interna garantita dai carabinieri. Stabile la spesa per il personale di Esercito, Marina e Aeronautica (quasi 10 miliardi) nonostante la riduzione degli organici dettata dalla riforma Di Paola, a causa degli aumenti stipendiali per gli ufficiali superiori previsti dal recente riordino delle carriere.
L’aumento delle spese per la Difesa risulta ancor più consistente se (come fa l’Osservatorio Milex raffinando la metodologia adottata dalla Nato e dal Sipri) si tiene conto di tutte le altre voci di spesa militare “extra-bilancio” sostenute da altri ministeri ed enti pubblici: i 3,5 miliardi (+5% rispetto al 2017) dei contributi del ministero dello Sviluppo economico (Mise) per l’acquisizione di nuovi armamenti “made in Italy”, i circa 1,3 miliardi di costo delle missioni militari all’estero sostenute dal ministero dell’Economia e delle Finanze, gli oltre 2 miliardi del costo del personale militare a riposo a carico dell’Inps, il mezzo miliardo di spese indirette per le basi Usa in Italia e i circa 130 milioni di contributo nazionale al budget Nato in capo al ministero degli Esteri. Aggiungendo queste voci di spesa e sottraendo invece i costi non propriamente militari (3 miliardi per i carabinieri in funzione di polizia e ordine pubblico e quasi mezzo miliardo per i carabinieri in funzione di guardia forestale), il gran totale delle spese militari italiane per il 2018 supera i 25 miliardi: un miliardo in più rispetto al 2017 (+4%), due miliardi in più rispetto al 2015 (+9%).
Ciò si traduce in un lieve incremento anche in termini di percentuale del Pil: 1,42 (contro l’1,40 del 2017) che potrebbe avvicinarsi all’1,5 se le ottimistiche stime previsionali del governo per il Pil 2018 non si realizzeranno. Ancora lontani dall’assurdo obiettivo imposto dalla Nato del 2% del Pil (ritenuto irraggiungibile dallo stesso ministero della Difesa che comunque calcola il dato nell’1,2%), ma decisamente più di importanti alleati come Canada (1%), Germania e Spagna (entrambe all’1,2%). Insensato il confronto con le potenze nucleari francese e britannica, anche se, anticipa l’Osservatorio Milex, l’Italia spende non poco per proteggere l’arsenale atomico Usa della base bresciana di Ghedi (23 milioni nei prossimi anni) e per mantenere aggiornata la capacità nucleare dei bombardieri Tornado (parte dei 254 milioni previsti fino al 2031 per l’adeguamento del comparto bellico chimico-biologico-radiologico-nucleare).
Sommando gli stanziamenti 2018 della Difesa e del Mise per il procurement, il prossimo anno verrano investiti in nuovi armamenti 5,7 miliardi, +7% rispetto al 2017. Festeggia l’Aeronautica per gli oltre 700 milioni stanziati per l’acquisto di altri 3 o 4 bombardieri F-35, che come gli altri 15 già comprati probabilmente non voleranno mai perché costa troppo riparare i difetti di fabbricazione.
Festeggia la Marina per lo stanziamento annuo di 300 milioni per la nuova portaerei Thaon de Revel, dal costo di 1,2 miliardi e ancora più grande della Cavour, e di quasi 400 milioni per i nuovi pattugliatori d’altura. Festeggia l’Esercito per l’avvio dei programmi di acquisizione di 350 nuovi carri Ariete e Centauro (oltre 2 miliardi il costo totale) e di 2.000 nuovi blindati Lince (un miliardo il costo complessivo) e 50 nuovi elicotteri da attacco (mezzo miliardo solo per lo sviluppo). E con loro festeggia, ovviamente, l’industria bellica, da Lockheed Martin a Leonardo, da Fincantieri a Fiat-Iveco.
Lo slogan della festa delle Forze Armate 2017 è “Noi per voi”: i militari al servizio del Paese? O forse i contribuenti al servizio del complesso militare-industriale? Per la celebrazione di oggi a Roma, oltre al classico passaggio delle Frecce Tricolori sull’Altare della Patria, la Difesa ha annunciato “il sorvolo di piazza Venezia da parte di 5 elicotteri”, che perà non aumenterebbe i costi. Solo una ciliegina sulla torta.