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 2017  novembre 02 Giovedì calendario

Longanesi è vivo quanto inattuale. Il borghese tradito dalla borghesia

Leo Longanesi fu breve: nella statura, nel nome; nella prosa, perché si esprimeva con aforismi; nella conversazione, con battute folgoranti; fu breve, purtroppo, anche nella vita. Mezzo conservatore, mezzo anarchico, visse mezzo secolo d’Italia. In mezzo ai longilinei Malaparte e Montanelli era l’unico che riusciva a stare in piedi sembrando di star seduto come loro. Per lui non vale il detto mens nana in corpore nano. Al contrario, fu acuto come gli angoli più corti. E spigoloso. Longanesi è più vivo e più inattuale che mai. E le due cose non sono in contraddizione. Longanesi ha tentato un progetto culturale, civile e giornalistico che non viene valutato nella sua pienezza. Leo tentò, soprattutto nel dopoguerra, di far nascere in Italia lo spirito conservatore attraverso il proposito di un «Italiano in Borghese», volendo sintetizzare due sue famose testate. Il suo fu un tentativo di dare dignità, cultura e anche ironia frizzante a un arcipelago piuttosto spento e trombone: l’universo conservatore, liberandolo dal clericalismo, ma non affrancandolo dal cattolicesimo, che Longanesi coniugava allo spirito mediterraneo, solare, duttile e vivace. Longanesi cercò di dare alla borghesia una dignità e una consapevolezza del suo ruolo sociale, storico e culturale. (...)
Siamo passati da decenni di borghesia che si è vergognata di essere tale (il mito del «radical chic» nasce proprio da una borghesia che rifiuta di essere borghese e vuol liberarsi dalle sue tradizioni, i suoi stili di vita, il suo status civile, morale e culturale) e, dall’altra parte, da una borghesia che rifiuta di essere italiana e imita modelli internazionali, russi per un periodo, americani per un altro o, meglio, ambedue, e ora aspira a essere global. Era impossibile far nascere «l’italiano in borghese», perché da una parte ci si vergognava di essere italiani e dall’altra ci si vergognava di essere borghesi.
Emerse quest’Italia centrista ed egocentrista, moderata ed estremista, che già Longanesi fotografò; quest’Italia non sa che farsene della destra e della sinistra, e va avanti, come diceva lui, «tra l’acquasanta e l’acqua minerale». Oggi l’acquasanta è il politically correct. E colse nel segno anche con l’acqua minerale, perché noi siamo l’unico Paese che ha inventato l’acqua minerale centrista, né liscia né gasata, la mitica terza via di mezzo.
In questo siamo stati fedeli all’intuizione longanesiana di Paese centrista che, come diceva lui, è «formato da estremisti per prudenza»; oggi dovremmo aggiungere un Paese di moderati per cinismo. Il boom economico trasformò la borghesia in ceto medio, grande bestione sempre più grosso, un cetaceo più che un ceto. La borghesia s’involgarì, fu status di consumo e tenore di vita, non di valori, di costume e cultura. L’unica residua borghesia colta, pervasa di razzismo etico, è quella che rinnega se stessa, facendosi radical o liberal. Da qui il naufragio di Longanesi e la sua assoluta inattualità. Alla fine ha trionfato quello che Longanesi chiamava «l’uomo biscotto», l’uomo dalla testa così psicolabile che se la intingi in una tazza di latte si scioglie. (...)
La borghesia italiana sparì con Longanesi e il suo borghese. Piangendo lui, piangiamo pure lei. Splendidi i suoi libri, ma furono annunci di opere più che opere, germi di capolavori. Pur cogliendo con fiuto animale il senso delle cose attuali, Longanesi fu uno straordinario inattuale e oggi non avrebbe spazio. Molti dicono: «Ah, ne avessimo oggi di Longanesi», ma, se ci fosse, per caso, qualche Longanesi in giro, al più scriverebbe sui margini di un giornale o su fogli di serie B o sul web, ignorato da Stampa e Propaganda. Sarebbe trattato peggio di come fu trattato Leo, detestato dai grandi giornali, dalla grande cultura e dai grandi editori. Ma sotto sotto lo ammiravano, lo leggevano. Oggi non accadrebbe neanche questo. Morì precocemente, Longanesi, prima di tutti i suoi amici e nemici (spesso coincidenti). Ma col tempo, i tanti che gli sopravvissero apparvero già da vivi morti più di lui.