Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  ottobre 31 Martedì calendario

Un ex banchiere per guidare la Fed Powell prenderà il posto di Yellen

Washington Il prossimo presidente della Federal Reserve dovrebbe essere Jerome Powell, copia in chiave repubblicana di Janet Yellen. Donald Trump annuncerà la scelta giovedì 2 novembre, prima di partire per il lungo viaggio nel Sud-est asiatico. Le indiscrezioni dei media americani confermano le voci che da qualche giorno circolano a Washington. Il leader della Casa Bianca aveva fornito una traccia precisa già la settimana scorsa, mercoledì 25 ottobre: «Mi piace Yellen, insieme stiamo facendo molto bene, ma è anche piacevole lasciare il proprio segno e questo gioca contro di lei».
Trump, dunque, vuole cambiare, rompendo una tradizione consolidata: il nuovo arrivato nello Studio Ovale di solito conferma il vertice della Fed. A partire da febbraio, allora, la guida della Banca centrale americana dovrebbe passare al sessantaquattrenne Powell, che fa già parte del board dei governatori Fed. Ex finanziere, ex partner del fondo Carlyle Group, Jerome, «Jay» per gli amici, è anche un prodotto tipico dell’establishment di Washington, città dove è nato e si è formato: frequenta i «think tank», coltiva rapporti politici bipartisan. Salvo che per un dettaglio, fondamentale per «The Donald»: è un elettore repubblicano dichiarato in una metropoli largamente democratica.
Trump, dunque, avrebbe scartato l’altro contendente rimasto in gara, dopo settimane di colloqui e selezione: l’economista di Stanford, John Taylor, uno dei critici più radicali dell’attuale politica monetaria. Il presidente, spalleggiato dal ministro del Tesoro, Steven Mnuchin, vuole che la Fed continui il più possibile con una linea «accomodante», manovrando con gradualità il rialzo dei tassi di interesse. In sostanza è la dottrina Yellen, invisa a Taylor che chiede una stretta del costo del denaro e, invece, condivisa da Powell. Ma c’è di più. «Jay» è pronto ad assecondare la deregulation dei mercati progettata dallo stesso Mnuchin e sponsorizzata da Wall Street. In più occasioni Yellen si è dichiarata contraria allo smantellamento delle garanzie introdotte da Barack Obama, dopo la grande crisi del 2008. Tassi moderati, meno regole, fedeltà repubblicana: il candidato Powell è pronto per la nomina, che dovrà poi essere ratificata dal Senato.