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 2017  ottobre 31 Martedì calendario

Una madre è per sempre

Ada Keating, donna quasi centenaria e assai arzilla, si è trasferita nella casa di riposo di Liverpool che ospita il figlio Tom, ottantenne. È lì quando si alza per dirgli buongiorno e quando si corica per dargli la buonanotte, non prima di avergli rimboccato le coperte. In cambio lui la scorta dal parrucchiere e insieme giocano a carte e commentano i fatti del giorno davanti alla tv, come una vecchia coppia di coniugi, quali in fondo devono essere sempre stati. Tom non è mai salito sull’altalena del matrimonio e ha ostinatamente occupato la casa e la vita di Ada, finché una malattia lo ha indotto a trasferirsi nell’ospizio dove la madre lo ha raggiunto per continuare a fare ciò che ha sempre fatto: occuparsi di lui. Ada è vedova e gli altri figli hanno famiglie ed esistenze proprie. Mentre Tom non ha mai avuto altri amori all’infuori di lei e oggi le loro solitudini si fanno compagnia.
Il prolungamento della vita media ci ha trasformato in una generazione di pionieri alle prese con situazioni inedite, commoventi, paradossali. Nonni che mantengono i nipoti con i risparmi destinati ai figli. Madri che non escono più dal ruolo, come certe vecchie attrici che rinviano di continuo il ritiro dalle scene. E figli che rimangono tali per tutta la vita, costretti anche da pensionati a giustificarsi con la mamma per non avere messo la maglietta. Il loro simbolo è un connazionale di Tom. Quel principe Carlo che, a forza di aspettare che la natura compia il suo corso, sembra diventare ogni giorno più vecchio della sua inaffondabile genitrice.