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 2017  ottobre 31 Martedì calendario

Il record di autoblu è di Torino. Sono 3.500 nei Comuni capoluogo

Se le auto blu dei ministeri e delle amministrazioni centrali (dalle agenzie fiscali all’Anac) sono ormai quasi ridotte al lumicino essendo scese a poco più di 200, resta sul tappeto il tema scottante dei possibili sprechi delle sterminate flotte degli enti locali: Regioni, Comuni e ciò che resta delle Province. Ciò che sta emergendo dall’esame del monitoraggio del ministero della Funzione pubblica (http://www.funzionepubblica.gov.it/sites/funzionepubblica.gov.it/files/censimento_2016_report_complessivo_III.pdf) è l’enorme difformità nell’uso delle auto di rappresentanza fra le varie amministrazioni locali. La Regione Sicilia, ad esempio, ha 73 auto-blu assegnate ad altrettanti politici o alti funzionari. Le Marche (e da pochi mesi anche l’Emilia) non ne ha neanche una. Ieri la Presidenza della Regione Liguria, presieduta da Giovanni Toti – al centro di una polemica sulle auto blu – ha scritto al Messaggero per spiegare che non possiede Suv Bmw e che le due Passat di grande cilindrata sono assegnate alla sede di Roma e l’altra «per missioni istituzionali che prevedano lunghe percorrenze».
La stessa difformità delle Regioni è riscontrabile nei dati dei Comuni capoluogo. Complessivamente le auto di proprietà pubblica o prese in leasing di queste 107 amministrazioni sono 3.493. Si tratta – è bene sottolinearlo a matita blu – di auto di servizio ovvero usate dalle amministrazioni per le incombenze di tutti gli assessorati (ad eccezione di quelle dei vigili urbani) e quindi non solo di auto blu usate dal sindaco, dagli assessori o dagli alti burocrati.
I VIRTUOSI
Colpisce la differenza nel numero di automezzi dichiarato che spesso non corrispondono neanche lontanamente alla stazza della città. Il Comune di Torino, ad esempio, ha dichiarato di avere in uso al 31 dicembre 2016 ben 292 autovetture, segue Roma a quota 146 e poi Firenze a 111. Brescia ne possiede 100 e Bologna 63 contro le 68 di Trento e le 36 di Bolzano che battono Palermo a quota 33. Milano è a 32.
Alcuni comuni capoluogo sembrano virtuosi al di là di ogni limite logico. Ravenna e Imperia, ad esempio, dichiarano di essere possessori di una sola vettura, Campobasso di 2 e Urbino di 6. Le differenze sono così forti che al ministero della Funzione Pubblica si pensa che i Comuni abbiano equivocato su alcune risposte al questionario sulle auto di loro proprietà. Molti Comuni, infatti, hanno assunto dipendenti con la qualifica di autisti che anche se guidano una semplice Panda di servizio magari dell’Assessorato al commercio finiscono per far scattare un’auto blu.
In attesa di capire i criteri del questionario in arrivo a fine 2017, va detto che la Consip, la centrale d’acquisto per tutte le amministrazioni pubbliche, nel 2017 ha stipulato convenzioni per l’acquisto di 7.600 auto per ogni esigenza delle amministrazioni (dalle city car ai pick up 4x4) ma finora i Comuni ne hanno comprate molte meno.