Il Sole 24 Ore, 28 ottobre 2017
Hi-tech Usa, utili record a 75 miliardi
Settantacinque miliardi di dollari di utili. Questo potrebbe essere il bilancio dei primi nove mesi dell’anno delle 5 maggiori società tecnologiche al mondo: Facebook, Apple, Amazon, Microsoft e Google. La cifra si ricava sommando gli utili dei primi nove mesi comunicati giovedì da Microsoft, Amazon e Alphabet con le attese del consensus degli analisti sui risultati di Apple e Facebook attesi per settimana prossima.
Al netto di brutte sorprese dai conti di queste ultime il monte utili delle cosiddette Faamg (acronimo con cui gli addetti ai lavori hanno ribattezzato i colossi della tecnologia) dovrebbe risultare in crescita del 25% rispetto a quanto registrato nello stesso periodo dello scorso anno quando, stando ai calcoli che Il Sole 24 Ore ha fatto utilizzando la banca dati S&P Market Intelligence, le cinque big della tecnologia hanno registrato 60 miliardi di utili. In netto rialzo promette di essere anche il giro d’affari. Se nei primi nove mesi del 2016 i ricavi aggregati sono stati pari a 382 miliardi di dollari quest’anno, se le attese saranno rispettate, il giro d’affari complessivo dei giganti high tech dovrebbe attestarsi a quota 445 miliardi di dollari con una crescita del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Sapere quanti utili e quanti ricavi fanno i big della tecnologia è importante per capire in che direzione si muoverà Wall Street e, di conseguenza, l’intero mercato azionario globale. Il settore tecnologico ha fatto da traino al rally della Borsa americana. Dieci anni fa il comparto valeva il 16% della capitalizzazione del listino e solo due aziende (Microsoft e Cisco System) figuravano nella top ten delle maggiori società quotate. Oggi il peso è salito al 23% della capitalizzazione e le società tecnologiche hanno scalzato i giganti dell’industria e della finanza nella top ten. Le prime cinque posizioni sono infatti occupate da Apple, Alphabet (Google), Microsoft, Facebook e Amazon. Messi insieme questi titoli capitalizzano oltre tremila miliardi di dollari, quattro volte il valore di mercato di Piazza Affari.
Le valutazioni dei colossi della tecnologia, cioè il rapporto tra i loro corsi di Borsa e gli indicatori di bilancio, sono molto elevate. Segnale che il mercato crede nel loro potenziale di crescita. Essere all’altezza delle aspettative è un imperativo pena la perdita di fiducia del mercato e il rischio di una retromarcia in Borsa. Fino ad oggi non sono arrivati segnali tali da far temere un cambio di rotta. La rivoluzione tecnologica è ancora in pieno svolgimento e non si vede all’orizzonte nessuna minaccia in grado di scalfire la posizione dominante sul mercato della tecnologia che i big tecnologici hanno conquistato. Non c’è da stupirsi quindi se dai conti trimestrali continuano ad arrivare buone notizie. Le ultime in ordine di tempo sono arrivate, come accennato, da Microsoft, Google e Amazon.
La società fondata da Bill Gates comunicando 6,5 miliardi di dollari di utile netto (uno in più del previsto) ha contribuito al balzo del titolo arrivato a guadagnare oltre il 9% ieri a Wall Street. Molto bene è andata anche ad Alphabet che ha comunicato 6,7 miliardi di profitti (il 14% in più rispetto alle attese). Il balzo di oltre il 5% registrato ieri dal titolo ha portato la capitalizzazione della società oltre i 700 miliardi di dollari. I profitti di Amazon (ieri salita fino al 10%) sono stati di molto inferiori (256 milioni) a quelli degli altri big ma c’è una spiegazione: da sempre la strategia dell’azienda è reinvestire gran parte degli utili per finanziare l’espansione del business. Per avere un’idea di come è andato il trimestre bisogna prendere il fatturato che è stato pari a 43,7 miliardi di dollari. Un dato che è superiore di un miliardo alle attese degli analisti e in crescita del 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.