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 2017  ottobre 28 Sabato calendario

Il mondo spiegato da Zio Paperone

L’evoluzione della specie umana secondo Disney? Protopippo, Pippinide, Australopippeco, Pippo di Cro-Mangion e, finalmente, Pippo Habilis (si fa per dire). E si fa anche per ridere. Perché questa è, evidentemente, solo la versione “alla Pippo”: la si potrà trovare ne La Storia universale Disney, nuova iniziativa a fumetti di Repubblica, che parte lunedì prossimo con il primo volume: I Paleopaperi. All’interno storie in cui la vita preistorica viene interpretata e rivissuta soprattutto dai personaggi di Paperopoli (ma, come già detto, è il Pippo di Topolinia ad aprire le danze). Ed è tutta una parodia, come quella che i personaggi Disney hanno imparato a fare grazie alla maestria degli artisti del fumetto italiani. Qui sono Alessandro Sisti, Carlo Gentina e Giuseppe Sansoni a scrivere le storie e Gigi Piras, Carlo Limido, Alessandro Gottardo, Ettore Gula, Donald Soffritti, Andrea Freccero e lo stesso Sansoni a disegnarle. Infatti sono stati soprattutto gli autori italiani della Disney a proporre paperi e topi come maschere buone per altri tempi ed altri luoghi. Anche se, come scrive lo studioso e storico di fumetti Luca Boschi nella sua introduzione, «il primo significativo incontro con la Storia avviene in Francia, nel settembre del 1952, con la puntata d’esordio di Mickey à travers les siècles (“Topolino attraverso i secoli”), serie di oltre 170 episodi. Invece, la prima rilevante “storia nella Storia” di produzione italiana è Paperino e la storia romana, avventura pubblicata nel 1961 (scritta da Danilo Forina e disegnata dai due De Vita: Pierlorenzo a Massimo) che sarà riproposta nel nono volume di questa collana».
In questi trenta libri i personaggi disneyani la Storia non la raccontano ma la vivono, mostrando luoghi ed abitudini, interpretando situazioni e personaggi: dai paperi delle caverne agli etruschi, dall’Egitto delle piramidi al mito di Atlantide, dal mondo greco al Medioevo, dall’Il-luminismo alle grandi battaglie suoi mari. E questo solo per citare alcuni degli argomenti principali. Poi, attraversando lo sbarco dei Mille di Garibaldi e L’Unità d’Italia, arriveremo ai principali eventi dell’età contemporanea con i Tecnopaperi.
E siccome in ogni capitolo della storia dell’uomo c’è sempre uno straricco (e potentissimo), così come c’è il personaggio positivo e impavido alla Topolino, il frustrato perditempo alla Paperino, il fortunato alla Gastone e così via, i conti della Storia tornano sempre. In ogni volume i fumetti saranno affiancati da una sezione in cui saranno descritti fatti e personaggi secondo la visione degli storici. Qui verranno messe in luce le differenze e le similitudini della storia vera con quella trasfigurata in chiave disneyana. E così l’evoluzione di Pippo si trasforma in quella seria, con i primi ominidi, gli australopitechi e l’homo erectus. Per poi parlare di Big Bang, di Charles Darwin e della sua teoria dell’evoluzione e dell’età della Terra. In una scheda si rapporta la durata della storia del nostro pianeta a un solo anno: se il primo gennaio fosse il giorno della nascita, il 14 febbraio sarebbero comparse le prime cellule viventi, i primi mammiferi sarebbero apparsi il 26 dicembre e l’uomo avrebbe fatto la sua comparsa in scena solo il 31 dicembre, e appena 10 minuti prima dello scoccare della mezzanotte. Se, come ci insegnano i pedagoghi, quello che è davvero importante è scatenare tra i ragazzi la scintilla della curiosità, primo fondamentale passo verso la conoscenza, va benissimo che questa si accenda grazie alle situazioni e alle trovate di un fumetto con Paperino e Topolino (o anche grazie a una scheda divertente). Ad esempio è pieno di sorridenti sollecitazioni l’episodio che vede Paperut (cioè Paperino in versione preistorica) che deve saldare un debito importante nei confronti di Paperonut (non credo sia necessario spiegare chi sia). Ovviamente il classico deposito di fantastiliardi qui diventa un’enorme catasta di legna, perché quella è la ricchezza (tanto che il vecchio taccagno paga il nipote per il suo lavoro di un giorno con un ramo secco). Proprio per sfuggire alla sua tirchieria Paperut tenta la carta della libera professione, e mal gliene incoglie. La propria dabbenaggine e superficialità lo porta a fare la scelta sbagliata, vendendo pappagalli inaffidabili. D’altronde mai accettare un lavoro (o un’auto usata) da chi dice di chiamarsi Furbut… Nell’episodio successivo Paperonut fa a gara con Rockerut (il suo acerrimo rivale) nell’accaparrarsi le invenzioni di Archimut (ovviamente Archimede Pitagorico) che, naturalmente sono meno avveniristiche del solito.
Dunque, un piatto quadrato, poi tondo, poi il tavolo per mangiare comodi, poi la sedia. Ovviamente è una storia fantastica della preistoria ma, come già detto, le pagine informative ci riportano con i piedi per terra. Ed ecco che, per quanto riguarda l’homo abilis, «in diversi siti archeologici sono stati rinvenuti numerosi manufatti, in particolare i cosiddetti chopper, cioè ciottoli scheggiati per creare un bordo tagliante. I chopper erano usati per macellare e tagliare la carne della selvaggina e per raschiare cortecce e pelli. Sassi da percussione erano invece utilizzati per schiacciare semi e gusci di alcuni frutti, oltre che per rompere ossa, così da estrarne il midollo». Insomma, mutano personaggi e manufatti, ma il succo della storia è proprio quello: attraverso le invenzioni l’uomo ha cercato di migliorare e allungare la propria vita. E allo stesso tempo Paperonut e Rockerut di luoghi e tempi diversi hanno fatto sfoggio dei prototipi promuovendo la propria fama e la propria ricchezza.