la Repubblica, 28 ottobre 2017
Bezos scavalca Gates è il nuovo Paperone globale
MILANO Jeff Bezos ribalta le gerarchie dei Paperoni mondiali, scavalca dopo un inseguimento durato 22 anni Bill Gates e diventa – almeno per un giorno – l’uomo più ricco del pianeta. La corsa dei titoli Amazon (in rialzo del 13% nella serata ieri dopo un bilancio record) ha aggiunto in una seduta 9 miliardi al conto in banca del primo socio, portando il suo patrimonio personale a quota 96 miliardi di dollari, quattro in più di Gates. Il patron di Microsoft ha ceduto lo scettro a cuor leggero: a consolarlo bastano e avanzano i 4 miliardi che ha guadagnato nelle ultime 24 ore grazie al balzo dei titoli della società, spinti da un boom di utili che ne hanno portato la capitalizzazione a 630 miliardi, il massimo storico. Più del picco del 2000, in piena bolla della New economy.
La staffetta hi-tech segna a modo suo la fine di un’epoca. Gates guida la graduatoria dei ricchi globali da più di due decenni. Nel 1995 – quando Bezos ha abbandonato il lavoro di banchiere d’affari a Wall Street per fondare un’azienda unipersonale nel garage di casa e vendere libri online – Bill aveva già in banca qualcosa come 12,5 miliardi. In vent’anni solo il finanziere Warren Buffett e il tycoon messicano delle tlc Carlos Slim sono riusciti a mettere per qualche settimana il naso davanti a lui. Questo dominio incontrastato aveva però da tempo, complice la crescita impetuosa della ex startup di Bezos, le ore contate. Un pacco alla volta, Amazon ha scalato a tappe forzate la classifica dei big della Borsa Usa. La fortuna del suo principale azionista è cresciuta da inizio anno di 35 miliardi, qualcosa come 115 milioni al giorno. E dopo un primo attacco al trono di Gates a metà luglio, respinto prima della chiusura dei mercati, ieri è partito l’affondo finale. A facilitare l’aggancio e il sorpasso è stata anche la generosità del rivale: Gates ha donato nel corso degli anni 700 milioni di azioni Microsoft e molti contanti alla Fondazione benefica che gestisce assieme alla moglie Melinda. Avesse tenuto stretti i cordoni della borsa, il suo patrimonio ammonterebbe oggi a 150 miliardi, garantendogli molti altri anni come uomo più ricco della terra.
La sfida, comunque, continua. E vede ormai protagonisti in un derby all’ultimo byte solo i guru dell’hi-tech, coperti d’oro dal boom (la bolla dice qualcuno) delle loro aziende in Borsa. I titoli di Amazon e Alphabet, la ex-Google, hanno superato ieri per la prima volta la soglia psicologica dei mille dollari. Sergey Brin e Larry Page – i due azionisti dell’algoritmo più famoso al mondo – e Mark Zuckerberg di Facebook sono stamattina più ricchi di due miliardi rispetto a 24 ore prima. Prossimo appuntamento, la sfida a quota un trilione di dollari di capitalizzazione. La soglia sembrava irraggiungibile fino a pochi mesi fa. Ma Apple, che tira il gruppo, è lievitata di 300 miliardi di valore da gennaio. E ora, a 830 miliardi, è a un passo dal traguardo.