ItaliaOggi, 28 ottobre 2017
Mangiare minestre senza fare rumore? La forchetta con l’app copre i risucchi
Alzi la mano chi, durante una cena formale e davanti a un piatto di brodo fumante, non si è fermato un istante pensando a come rispettare le regole del galateo. Gustare la pietanza senza fare rumori molesti ed evitando una figuraccia è la priorità.
Il rumore del risucchio, tuttavia, in certe culture è sinonimo di apprezzamento, come in Giappone.
Ma a tutto c’è un limite e anche la tolleranza nipponica può essere messa a dura prova dai turisti stranieri che affrontano le zuppe tipiche del Sol Levante come se fossero degli aspirapolveri: è pensando soprattutto a loro che la Nissin Food, azienda produttrice di ramen pronti al consumo e di noodle, si è inventata Otohiko, la forchetta anti-risucchio.
Anzi, sarebbe meglio dire di un forchettone tecnologico, visto che è lungo 15,2 centimetri e largo 4,4, con un microfono incorporato in grado di intercettare il rumore del risucchio. E quando succede Otohiko manda un segnale allo smartphone, collegato attraverso un’apposita app, che emetterà un suono, simile a quello dell’acqua che scorre o delle onde del mare, per mascherare il rumore maldestro non tollerato a tavola.
La forchetta anti-risucchio non è ancora in commercio, la Nissin sta raccogliendo gli ordini e se entro la metà di dicembre ne avrà oltre 5 mila metterà in produzione lo strumento che costerà poco più di 100 euro. Una novità che potrebbe interessare anche ai ristoranti frequentati dai turisti, sarebbe un modo per evitare il più possibile il fenomeno del cosiddetto «noodle harassment» e non infastidire più di tanto la clientela giapponese.
Sistemi tecnologici per evitare l’imbarazzo di certi rumori non sono una novità a Tokyo, dove qualche tempo fa era stato lanciato Otohime, una soluzione applicata nei bagni delle donne per mascherare eventuali rumori corporali con un suono continuo, simile a quello dello sciacquone.