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 2017  ottobre 27 Venerdì calendario

Fra processioni, costumi e balletti, l’addio della Thailandia al re dei re

Nero, in lutto per la scomparsa di un sovrano considerato come un padre. Giallo, con milioni di calendule decorative in onore del colore a lui associato. E poi oro, per dare un ultimo sfarzoso saluto al «re dei re» nel suo viaggio verso l’olimpo al centro dell’universo buddista. Una Thailandia dominata da questi tre colori si è fermata ieri per dare l’addio a Bhumibol Adulyadej, a dodici mesi dalla sua scomparsa a 88 anni: una cremazione che fa parte di un’elaborata serie di cerimonie lunga cinque giorni, e che viene seguita da milioni di thailandesi con sincero dolore.
All’esterno del Palazzo reale di Bangkok, da mercoledì fino a domenica sta andando in scena una sfarzosa successione di riti preliminari, processioni in costume, balletti e musiche tradizionali a cui ieri hanno assistito oltre 300mila persone, oltre a reali e dignitari di 42 Paesi stranieri. Al centro della scena c’è una struttura dorata per la cremazione alta 53 metri che rappresenta il monte sacro Meru. L’urna per le ceneri è stata trasportata su un’antica carrozza d’oro pesante 14 tonnellate, e mossa da oltre 200 soldati.
Il tutto completa un anno di lutto nazionale che ha spento i colori di una solitamente variopinta Thailandia. Molti thailandesi vestono di nero dalla morte del re. Per tutto ottobre i canali tv e la metropolitana hanno sostituito le pubblicità con filmati agiografici sulla vita di Bhumibol; i mega-schermi pubblici e i siti Internet delle principali aziende sono in sfumature di grigio. In sette decenni sul trono, il sovrano si era guadagnato l’amore del popolo per il suo impegno nello sviluppo del Paese, che lo ha portato in contatto con una popolazione ammirata dalla sua aura benevolente e dal suo rifiuto del lusso.
È difficile però tracciare un confine tra l’indubbia riconoscenza e una venerazione imposta dalla stessa Costituzione. La Thailandia ha le leggi di lesa maestà più severe al mondo: un dibattito sulla figura del re è impossibile, e nei tre anni di governo militare oltre 100 persone sono state condannate. Le divisioni sociali e politiche dell’ultimo decennio – centinaia di morti in proteste di piazza, due colpi di stato – hanno trascinato la famiglia reale nell’agone politico. E cosa riserva il futuro è un’incognita: il nuovo re Vajiralongkorn (65 anni), figlio di Bhumibol, è un personaggio eccentrico rimasto perlopiù distante da un popolo che non lo conosce. Anche per questo, volendo preservare l’immagine della monarchia e dell’establishment che opera dietro la sua ombra, il culto di Bhumibol sarà sfruttato anche dopo l’ultimo solenne saluto del suo popolo.