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 2017  ottobre 27 Venerdì calendario

Innamorarsi sul web

ROMA Dall’amore online alla rivoluzione antropologica dell’amore. Oppure: storia di vent’anni di relazioni su Internet, come siamo cambiati, com’è cambiata la società. Che la Rete sia ormai uno dei luoghi privilegiati dove incontrarsi, dove intrecciare amicizie, sesso, amori e matrimoni è una cosa nota. Ma sapere invece quanto durano i rapporti che nascono sulla Rete, i matrimoni nati in chat, le relazioni che si nutrono di Whatsapp e Facebook, è invece qualcosa di davvero inedito.
A raccontarci i sentimenti al tempo di Internet, utilizzando rigore scientifico e strumenti statistici, ci hanno pensato due professori di Economia, Josuè Ortega dell’università dell’Essex e Philipp Hergovich dell’univesità di Vienna, con uno studio dal titolo The Strength of Absent Ties: Social Integration via Online Dating. Ossia l’analisi di trent’anni d’amore online e l’impatto sul nostro modo di essere. E una delle tesi, sorprendente, degli autori dello studio, è che negli Stati Uniti i rapporti nati in Rete sono ormai un terzo di tutti i matrimoni americani, ma sono anche sempre più inter- razziali.
Perché uscendo dai confini del proprio ambiente e disvelandosi piano piano come accade, appunto, nella relazioni virtuali, ecco che cadono le barriere sociali e gli amori si mescolano. Se infatti fino a qualche generazione fa gli incontri avvenivano in luoghi socialmente contigui ai nostri (la presentazione dell’amico dell’amico, il colpo di fulmine tra colleghi di lavoro, la compagna dell’università, addirittura in Chiesa) la prateria del web e i siti di dating online hanno allargato a dismisura il catalogo delle possibilità. Ma anche delle delusioni e degli imbrogli, bisogna aggiungere. I dati citati dai due studiosi, seppure non recentissimi, sono evidenti: le coppie eterosessuali che oggi si formano online sono il 20%, mentre le coppie omosessuali che si fidanzano in Rete sono addirittura il 70%.
Insomma una rivoluzione con due conseguenze assodate nel tempo: i matrimoni seguiti a un corteggiamento virtuale sono più democratici, perché mescolano gli ambienti sociali, e anche più duraturi nel tempo.
Numeri americani che fotografano in parte una realtà italiana. «I dati più certi mi sembrano quelli del mondo omosessuale, una realtà che conosco molto bene», spiega Paola Biondi, psicologa e psicoterapeuta. «Le minoranze sessuali hanno da subito capito che Internet poteva essere il luogo protetto dove incontrarsi finalmente in libertà, rispetto ai club o ai locali, senza rischiare aggressioni o razzismo. Per questo i numeri del dating online tra i gay sono così alti. Ma naturalmente anche per le coppie eterosessuali il web ha rappresentato l’esplosione, la moltiplicazione delle posssibilità». Rispetto a vent’anni fa però quando gli amori virtuali erano visti come pura trasgressione, anzi come incontro di solitudini, «oggi sono un modo come un altro per trovare amici o partner». Con una particolarità. «Quando il veicolo di contatto è la Rete, l’incontro fisico è spesso preceduto da una conoscenza lenta, ci si svela raccontandosi passioni, gusti, preferenze. Così quando poi davvero ci si vede c’è già confidenza. E questo aiuta la tenuta di un rapporto».
Dalla trasgressione alla normalità dunque. Una condizione che gli adolescenti in particolare conoscono bene. Per loro, comunque avvenga l’incontro (ma quasi sempre è dal vivo) la relazione è interconnessa tra il fisoco e il virtuale. C’è il momento dell’abbraccio, del sesso e poi quando ci si separa tutto continua su Whatsapp, su Instagram, su Snapchat, su Tumblr.
«Sul fronte dei rapporti sentimentali la Rete è proprio questo, un continuo scambio di dimensioni», sottolinea Paolo Ferri, ordinario di Teoria e tecnica dei nuovi media all’università Bicocca di Milano. «La Rete inverte l’approccio: ci si conosce online e poi ci si incontra fisicamente o il contrario. Ma in un flusso ininterrotto. Dopo pochi minuti che ci si è salutati ecco che ci si ritrova nei messaggi. Basta osservare gli adolescenti, il cui smarphone è ormai un’appendice fisica. In questo senso sì, il web è un laboratorio di relazioni che forse ci racconta come sarà il mondo di domani».
Anche se forse, in fondo, le regole dell’amore restano sempre le stesse.