Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  ottobre 27 Venerdì calendario

Piazza Affari, in 10 anni persi 200 miliardi

Piazza Affari negli ultimi 10 anni è stata la peggiore delle principali 20 Borse mondiali, perdendo oltre 200 miliardi di capitalizzazione: se nel 2006 valeva 779 miliardi, a settembre di quest’anno era a quota 555. Eppure il settore Star è nel periodo secondo solo al Nasdaq e Borsa italiana ha assicurato circa i due terzi degli utili dell’intero gruppo London Stock Exchange. Lo afferma la 71esima edizione dell’indagine «Indici e dati» realizzata dall’area studi di Mediobanca.
Secondo il rapporto 100 euro investiti a Milano nel 2006 si sono oggi ridotti a 83,6, con una perdita annua, incluso il reinvestimento dei dividendi, dell’1,6%. Un dato che si confronta con la media dei Btp che ha assicurato un rendimento annuo del 4,9%. Gli stessi 100 euro investiti però nel segmento Star (società con capitalizzazione tra 40 milioni e 1 miliardo, flottante minimo del 35%, governance allineata agli standard internazionali) sono invece cresciuti a 251 euro: con un rendimento annuo pari all’8,96% sono secondi solo a quelli del Nasdaq che dal 2006 hanno reso in media il 12%. Guida la classifica Star nel decennio Ima, i cui soci hanno visto il valore dell’investimento (inclusi i dividendi) moltiplicato per 12,7 volte con un rendimento medio annuo del 26,6%, segue Reply il cui valore è cresciuto di 12,4 volte (26,4% medio). Subito dietro un’altra società di lunga “militanza” Star, Brembo, il cui valore si è moltiplicato per 10,6 volte, il 24,6% medio annuo%.
A pesare in Piazza Affari è in particolare l’incidenza dei titoli bancari, che negli ultimi dieci anni hanno accusato un rendimento annuo in calo del 10%: 100 euro investiti nel 2006 oggi sarebbero scesi a 31. Le banche hanno realizzato invece i maggiori aumenti di capitale. Se dal 2007 sono stati raccolti in totale 95 miliardi, il 62% è stato assorbito dalle aziende di credito mentre il 33% dall’industria. Unicredit ha raccolto 27,5 miliardi, oltre un quarto degli aumenti nel decennio; sommando poi le quote di Mps (14%) ed Enel (8%) si arriva alla metà.