Libero, 26 ottobre 2017
Ruggero Freddi: da porno divo a prof della Sapienza
Dopo Rocco Siffredi c’è lui: Ruggero Freddi, in arte Carlo Masi, 41enne pornodivo italiano, notissimo in America. Come Rocco anche per Carlo è stato messo in commercio un dildo, un giocattolino erotico che riproduce il suo pene e che tanto ino non è, visto che sulle dimensioni Freddi non delude: 21 centimetri di membro, 178 centimetri di altezza, 83 chili di peso e 13 film girati finora. Ma se Siffredi è il re del porno etero, Freddi ha un passato da attore gay ed è così bra-
vo con i numeri (non solo quelli del suo corpo) da avere preso due lauree: una in Matematica e una in Ingegneria più un dottorato di ricerca. Per dirla con Dagospia: una mens sana in corpore sanissi-
mo. Infatti questo 41enne ragazzone romano, già pluripremiato come mister Gay, ora è salito in cattedra nientemeno che La Sapienza dove tiene un ciclo di lezioni di Analisi1 a Ingegneria clinica. Roba da cervelli allenati.
Come si diventa pornoattori negli Usa dopo una laurea in Ingegneria informatica?
«È successo per caso. Erano gli albori dei social e io avevo messo alcune mie foto in rete che, evidentemente, sono piaciute. Fin da ragazzino ho praticato body building e non ho mai nascosto la mia fisicità. Un selezionatore dei Colt studios mi ha notato e mi ha proposto di firmare un contratto per fare film con loro. Da lì è cominciato tutto».
La sua famiglia come ha reagito?
«Agli occhi di mia mamma sono sempre stato Superman, qualunque cosa avessi fatto andava bene. Per mio padre, all’inizio, è stata dura: ero il suo figlio maschio, ingegnere, e andavo a fare il porno attore gay. Dopo, però, ha cambiato idea».
Ha guadagnato molti soldi?
«In meno di un anno molti più di quanti ne avrei ricavati facendo l’ingegnere tutta la vita. E poi mi sono divertito. Ho viaggiato, ho visto posti pazzeschi, bella gente...».
Però?
«Però io sono dell’idea che senza istruzione non si va da nessuna parte. E anche se a 20 anni pensi di avere il mondo in mano, se non hai un mestiere e non sei formato, dopo ti trovi spiazzato».
Consiglia ai giovani di studiare e prendere la laurea?
«Assolutamente sì. Anzi, io vorrei avere ancora più cultura perché nella vita serve sempre».
Per questo, a un certo punto, ha deciso di mandare in pensione Carlo Masi?
«Sei o sette anni fa ero al culmine del successo, richiestissimo all’estero, e mi sono detto: continuo così fino a che non mi cercheranno più o mollo adesso come una gran diva? Ho scelto la seconda».
È tornato all’università.
«Mi sono iscritto a Matematica perché mi sono sempre piaciute le facoltà che obbligano a pensare, quindi sono entrato in un percorso di eccellenza dove eravamo pochi studenti migliori e da lì a insegnare il passo è stato breve».
Un bel salto. Il mondo dello spettacolo non le manca?
«Devo confessare di sì, un po’ mi manca. Sono un tipo egocentrico. Ma la tv in Italia ha ancora troppi paletti: solo Chiambretti mi aveva invitato da lui però poi avevano tagliare la scena del bacio con il mio compagno e c’ero rimasto male».
Tema delicato: i figli di coppie omosessuali. Lei ne vuole?
«A volte guardo i miei studenti e penso che mi dispiace non essere diventato padre. Ma quando uno sceglie una vita burrascosa come la mia, deve porsi il problema. Cioè, magari Cicciolina è la madre migliore del mondo, però io dico no ai figli».
Gli altri prof come hanno reagito quando hanno saputo del suo passato?
«Non mi sono mai nascosto. Tutti sanno che ero Carlo Masi, ma adesso sono e voglio essere solo Ruggero Freddi».
Ha mai ricevuto avances da qualche studente?
«Mi pare che un paio di ragazze facessero dei sorrisini durante il corso, l’anno scorso, mentre mi guardavano. Ero lusingato, ma non confondo i due piani».
È mai stato vittima di episodi di omofobia?
«In passato ne ho sofferto, ma poi ho deciso che non bisogna mai fare la vittima. Piuttosto il carnefice».
È più difficile preparare una lezione di Analisi o recitare in un film porno per gay?
«A me vengono naturali entrambe le cose».